Cesena, autista del bus aggredito: «Mi ha preso a pugni e a calci»

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«Sono 16 anni che lavoro in Start come autista e non mi era mai capitata una cosa del genere». A parlare è l’autista di 50 anni che martedì sera è stato aggredito da un passeggero con cui aveva avuto uno screzio il giorno precedente. “Policontuso” e 7 giorni di prognosi è il bilancio dell’aggressione che si legge sul referto che gli hanno lasciato in Pronto Soccorso al Bufalini. Quello che invece quel documento non può raccontare è la paura che l’aggressione si è lasciata dietro. A raccontare quanto accaduto è lo stesso autista della linea 94 che ha subito l’aggressione, chiedendo di rimanere anonimo. L’aggressione è avvenuta martedì ma per capire cosa è successo bisogna partire dal giorno prima, da lunedì, quando un passeggero ha lamentato di essersi fatto male a un dito che sarebbe rimasto incastrato nella porta, erano le 19.20 circa e il 94 stava arrivando in stazione: «Mi sono comportato come prevede il nostro protocollo aziendale, appena ci siamo fermati siamo scesi per aspettare il 118 e ho denunciato quanto accaduto». Nell’attesa si è avvicinato un gruppetto di amici del passeggero, un uomo di circa 20 anni, in apparenza straniero: «mi infamavano, mi minacciavano, al punto che è lì che ho temuto mi aggredissero». In quella fase era il passeggero ferito, che il giorno dopo si sarebbe trasformato in aggressore, a cercare di quietare gli amici, facendoli allontanare. «Quando è arrivata l’ambulanza però - racconta l’autista -, l’uomo non voleva più farsi medicare, diceva che voleva che prima io gli dessi le mie generalità». Nel frattempo erano tornati gli amici e con loro le minacce e gli insulti, di qui la decisione di far intervenire la forza pubblica. La polizia ha raccolto le generalità di entrambi, convinto l’uomo a farsi medicare a dato il via libera all’autista per riprendere il servizio. Sembrava essersi concluso così l’episodio, ma il giorno dopo, martedì, intorno alle 19.30 mentre stava scendendo dal 94 per una pausa prima di riprendere il servizio, l’autista si è trovato di nuovo di fronte l’uomo del giorno prima. «Insisteva che voleva i miei documenti, gli ho detto di nuovo che non glieli avrei dati e che tanto la polizia aveva già quelli di entrambi, poi lui mi ha dato un pugno in faccia, ha tentato di prendermi lo zaino e in quel tira e molla sono finito terra, mi ha preso a calci nel costato e nel sedere. Mentre ero a terra mi ha preso il cellulare e me lo ha spaccato, quando ho cominciato a gridare aiuto è scappato». Quelle grida sono state sentite dai taxisti che hanno la loro postazione lì davanti e che hanno chiamato il 113: «Intanto io ho chiamato il 118 - prosegue l’autista - e mentre li aspettavo ho fermato una pattuglia della Guardia di Finanza che passava di lì e loro hanno aspettato con me l’arrivo dell’ambulanza, mi hanno portato in ospedale, ho dovuto lasciare il turno e farmi sostituire». In ospedale lo hanno raggiunto i poliziotti per raccogliere le prime dichiarazioni e il giorno dopo, ieri mattina è andato a fare denuncia. «Sono tutto dolorante - racconta -, ma mi è andata bene... il peggio è la paura. Quando l’ho visto immaginavo di dover discutere di nuovo, mai mi sarei immaginato un’aggressione. Quando ero a terra, ho avuto paura, ho temuto spuntasse un coltello o qualcosa del genere... pensavo alla mia famiglia, che mi sarebbe dispiaciuto lasciarli».

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