Cesena, arrestato terrorista italo-tunisino vicino all'Isis: "Ossessionato dalla jihad, faceva l'elettricista" VIDEO
- 26 settembre 2023

Mercoledì scorso la Polizia di Stato di Bologna ha eseguito a Cesena, un fermo a carico di un ragazzo del 1999, cittadino italiano di origine tunisina, accusato del reato di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale. L'indagine, iniziata a luglio da informazioni dell'Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna), sviluppate dagli investigatori della polizia, ha accertato come il giovane avesse intrapreso un percorso che lo ha portato ad aderire all'estremismo islamico: manteneva contatti virtuali con esperti religiosi dell'Isis, vedeva ossessivamente scene di jihad e ascoltava sermoni 'anasheed' dedicati al martirio, su social come Instagram e Telegram. Aveva inoltre preso contatti con una persona che avrebbe agevolato il viaggio e il reclutamento nel circuito jihadista e intensificato il suo addestramento fisico. Faceva l'elettricista per guadagnare i soldi necessari a partire.
Il provvedimento è stato emesso dal Procuratore Distrettuale Giuseppe Amato e dal P.M. Antonio Gustapane.
L’indagine ha dimostrato la ferma determinazione dell’uomo a raggiungere i teatri di jihad Siro-Iracheno dopo aver intrapreso un percorso di radicalizzazione che lo ha portato ad una profonda adesione delle ideologie dell’estremismo islamico.
Indagini iniziate in luglio
Le indagini sono cominciate il 29 luglio e il 24enne è stato fermato dalla Digos il 20 settembre, nemmeno due mesi dopo, perché era pronto a prendere un aereo per la Turchia e poi da lì spostarsi in Siria. Non aveva ancora comprato i biglietti, ma aveva già studiato il percorso, come ha sottolineato il responsabile della Digos di Bologna, Antonio Marotta. Negli ultimi anni il 24enne aveva vissuto in Inghilterra e gli investigatori di Bologna e Forlì hanno cominciato a pedinarlo e intercettarlo appena atterrato a luglio nel capoluogo emiliano-romagnolo e fino al suo arrivo a Cesena, dove vive la madre e alcuni dei fratelli. In Inghilterra, invece, si trovano altri suoi familiari. La sua formazione di aspirante jihadista è avvenuta tutta online, sui social network, tramite video di addestramento, attentati e indottrinamento. Diverso il materiale audio e video trovato dagli investigatori nel suo computer, che è stato sequestrato, così come il cellulare. A quanto pare era anche entrato in contatto con alcuni 'facilitatori' che si trovano in Medio Oriente, e che lo avrebbero aiutato ad arruolarsi come combattente jihadista una volta giunto in Siria. Il fermo del 20 settembre è stato convalidato dal gip di Forlì e poi l'indagine è arrivata alla Procura di Bologna. Ora gli accertamenti proseguono per individuare eventuali contatti del 24enne e approfondire altri aspetti della vicenda. "Non si può abbassare la guardia dal punto di vista della prevenzione - ha spiegato il primo dirigente, Antonio Marotta - perché esiste ancora in maniera evidente un problema di terrorismo internazionale".