Sabato e domenica 2 e 3 settembre a Casale, come da tradizione, si farà festa e l’occasione è buona per tornare a parlare della chiesetta del paese, ormai da anni in stato di abbandono e per rispolverare dal cassetto il sogno di vederla recuperata e di nuovo fruibile. Ne sono convinti Filippo Santarelli e la moglie Sara, che da un paio di anni hanno preso casa a Casale e che da qualche tempo stanno cercando di ricostruire la storia di quell’abbandono e dei tentativi, fin qui vani, di salvare quel luogo.
La chiesetta abbandonata
Lui commercialista e responsabili amministrativo e finanziario, lei ostetrica, pur trovandosi «spesso a dover trascorrere la maggior parte delle nostre giornate al di fuori di questa amata ruralità», a Casale si sono sentiti subito accolti e la loro casa è «diventata presto un punto di ritrovo e festa tra amici e parenti». È vivendo questa comunità che si sono resi conto che il dispiacere per lo stato di abbandono delle chiesetta era in realtà un sentimento diffuso, «un mix di dispiacere e sconforto» e altrettanto condivisa è «la speranza di rivederla un giorno nuovamente tornata all’antico splendore che i cittadini “più grandi” del paese ricordano ben impresso nella mente. Si tratta, infatti, di una piccola chiesetta risalente al millecinquecento e, per vari elementi e caratteristiche, considerata tra le più graziose e preziose dell'intera vallata». Venne dichiarata inagibile 15-20 anni per via delle infiltrazioni, ma l’abbandono successivo ha reso l’edificio un rudere, con il tetto parzialmente sfondato.
Il sogno di restaurarla
Raccogliendo informazioni e racconti dagli abitanti del posto Santarelli ha imparato che «la chiesa è di proprietà della parrocchia di Calisese, che fin qui non è sembrata intenzionata a investire nel recupero della chiesetta di Casale». Oggi probabilmente la spesa di un restauro sarebbe cospicuo: «Sappiamo che si tratta di un bene vincolato dalla Soprintendenza e che la parrocchia l’ha messa in vendita insieme a tutto il complesso che comprende anche la canonica, l’ex scuola e dei terreni, ma ad oggi ancora non sappiamo a quanto sia stato messo in vendita e su quali canali». Quello che temono è che considerato lo stato di crescente decadimento dell’edificio ad un certo punto possa decadere il vincolo della Soprintendenza, «e a quel punto potrebbero anche cambiarne la destinazione d’uso». La speranza è quella di trovare qualcuno («negli ambienti della chiesa o tramite il Comune, o qualche benefattore, o una fondazione») che finanzi il restauro: «Noi vorremmo fosse recuperata la chiesetta anche per il suo valore culturale. Come abbiamo spiegato al parroco di Calisese dietro questa richiesta non c’è la pretesa di avere il parroco sempre presente, ma di avere un luogo sacro da frequentare».
La festa
Ad oggi di tutto quel complesso l’unica parte curata è il parchetto antistante, è qui si terrà la festa e a prendersene cura sono i residenti gli stessi che si occupano di organizzare ogni anno la due giorni di festa, un occasione importante anche per raccogliere fondi. Dalle 19 sarà possibile mangiare tipicità romagnole come piadina con vari affettati, formaggi, porchetta, ciccioli, carne alla griglia. Non mancherà la musica: sabato ci sarà il concerto dei Forever Young, domenica l’orchestra Patrizia Ceccarelli. Per l’occasione della festa sarà disponibile un servizio navetta che dal parcheggio situato ai piedi della “collinetta” sulla quale sorge il piccolo paese, porterà i partecipanti direttamente alla festa.