Cesena, al Monte il terreno continua a scivolare: per salvare l'abbazia si punta ai soldi del Giubileo 2025

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Sono quasi tre anni che l’abbazia del Monte è alle prese con le conseguenze di uno slittamento del terreno che sta causando crepe nelle mura del chiostro e all’interno dell’edificio e abbassamenti della pavimentazione. E al momento una prima grande occasione per trovare le risorse per intervenire, quella del bando del Pnrr dedicato ai luoghi di culto, sembra, salvo sorprese, essere del tutto sfumata.

Lo stato precario e di grave criticità emerse pubblicamente un anno fa e ieri, la presentazione della rassegna “I suoni del spirito” è stata l’occasione di tornare a fare il punto della situazione. Lo slittamento del terreno sta proseguendo, a determinarlo, hanno ribadito il presidente della Società Amici del Monte Luciano Almerigi e l’assessore alla Cultura Carlo Verona, è la siccità anomala, ma più in generale la siccità frequente degli ultimi anni. Per risolvere, o quantomeno contenere il problema, occorrere una somma cospicua, quantificabile in alcuni milioni di euro.

Per questo, già un anno fa si ipotizzava che l’opportunità sarebbe potuta venire dal Pnrr, allora ancora tutto da studiare. Quando è uscito il bando dedicato al restauro e la messa in sicurezza sismica dei luoghi di culto, si erano riaccese le speranze. Ma quando la direzione generale Sicurezza del patrimonio culturale, ha comunicato gli interventi che aveva individuato, anche su indicazione delle Soprintendenze, come destinatari dei 240 milioni di euro a disposizione del bando, l’abbazia del Monte non figurava. Un destino che ha condiviso con tutte le altre realtà di culto romagnole. Tra i progetti finanziati, infatti, non c’è alcuna rappresentanza della Romagna. Al punto che, su proposta iniziale del consigliere della Lega Massimiliano Pompignoli, la Regione si è impegnata a sollecitare il Ministero a correggere il tiro.

Per il monastero e abbazia simboli di Cesena, ma non di proprietà comunale, si era parlato anche di raccolta fondi; Almerigi ribatte perplesso: «l’eventuale raccolta sarebbe un intervento simbolico; per risolvere la situazione, assai precaria, si parla di interventi molto onerosi. Sarebbe necessario pertanto un intervento dello Stato. Credo che “il prossimo treno” o preziosa opportunità - ipotizza il presidente - potrebbe arrivare da fondi stanziati per il Giubileo del 2025, quelli per il Giubileo del 2000 permisero, nel 1999 un altro importante intervento di restauro all’abbazia. Per cercare di beneficiarne sin da ora si dovrebbero preparare e inviare richieste e documentazione precisa ed esauriente. Ma occorre anche il coinvolgimento di forze amministrative. A quanto so al momento non c’è niente di concreto». Non ha saputo dare aggiornamenti su questo specifica richiesta di finanziamento l’assessore Verona, spiegando che il sindaco Enzo Lattuca e l’assessore Christian Castorri sono quelli più informati su questi aspetti. Da parte sua il sindaco, contatto in giornata, sottolinea la consapevolezza dell’importanza del Monte per Cesena e della gravità della situazione in cui versa e per questo ribadisce la disponibilità del Comune a fare da sponda all’abbazia del Monte, qualora fosse necessario, nel tentativo di ottenere le risorse necessarie.

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