Cesena, 800mila euro alla Malatestiana dal concerto post alluvione
Il concertone a scopo benefico “Italia loves Romagna”, che si è tenuto lo scorso 24 giugno, porta in dote a Cesena 800mila euro preziosissimi per proteggere dalle infiltrazioni d’acqua la copertura della parte più nobile della Biblioteca Malatestiana. Il sindaco Enzo Lattuca è stato invitato a Roma dal ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano,pre prendere parte alla cerimonia che si terrà questa mattina per consegnare i proventi raccolti in quella occasione. In Romagna sono quattro i comuni che ne beneficeranno per altrettanti progetti di recupero di perle colpite dall’alluvione: oltre a Cesena, sono Forlì, Faenza e Tredozio.
L’esigenza di intervenire sulla Malatestiana era finita più volte nell’occhio del ciclone nelle scorse settimane, a seguito di duri attacchi delle forze d’opposizione di destra, che avevano sostenuto che i problemi ravvisati nella splendida Aula del Nuti della biblioteca sarebbero stati preesistenti al disastro del 16 maggio. E che quindi era una forzatura chiedere fondi per eseguire quei lavori. La comunicazione giunta dal Ministero della Cultura mette una pietra tombale su quelle accuse taglienti e il sindaco Enzo Lattuca, che è stato molto infastidito da quelle critiche, ora potrebbe essere nelle condizioni di potersi togliere qualche sassolino dalla scarpa. Per ora ha però prevalso la sofddisfazione per il sostanzioso finanziamento ottenuto, che consentirà di mettere al riparo quella che è una gemma di Cesena e dell’umanità intera, come ha attestato anche l’Unesco: l’affascinante sala quattrocentesca dove sono conservati, legati con catenelle ai banchi dell’epoca, 340 straordinari manoscritti e codici miniati. Che le impressionanti precipitazioni di metà maggio abbiano dato il colpo di grazia a una situazione che forse non era già perfetta lo testimonia anche un messaggio che il sindaco Lattuca ricevette dall’assessore comunale alla Cultura, Carlo Verona, pochissime ore prima dell’esondazione del fiume Savio. Attorno a mezzogiorno del 16 maggio fu informato che il direttore scientifico della Malatestiana, Paolo Zanfini, era salito sul tetto, perché aveva notato che stava entrando acqua proprio nell’Aula del Nuti.