Cesena: 73 le frane post alluvione nel territorio comunale

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Sono 73 le frane attive sul territorio cesenate censite dal servizio Infrastrutture e manutenzione strade del Comune di Cesena, un numero che comprende anche alcune strade vicinali. Se ne contano 193 in tutta la provincia di Forlì-Cesena, numero che sale a 422 se si considerano tutti i territori colpiti dall’alluvione.

Sono 10 le strade che ancora presentano interruzioni o che hanno tratti chiusi al transito se non per i mezzi di soccorso contate a ieri nel comprensorio cesenate e rientrano tra le trenta strade che, nel cesenate, che sono state oggetto di frane, smottamenti, cedimenti. Anche dove non c’è il problema delle interruzioni si registrano restringimenti e sensi unici alternati con limite di velocità che scende a 30 km orari. A livello regionale sono 773 le strade comunali e provinciali chiuse alla circolazione, di queste 312 sono nel forlivese-cesenate (102 parzialmente e 210 totalmente). Le strade più colpite sono quelle della fascia collinare. Nel suo resoconto il servizio Infrastrutture e manutenzione strade elenca che in questi giorni hanno lavorato 12 aziende di spurghi, 20 ditte hanno operato sulle strade per le frane e la pulizia dal fango. Per le attività di rimozione del fango sulle strade con bobcat e pale sono stati messi a disposizione 65 mezzi. Alla voce personale contano 95 persone: di cui 60 unità sono personale esterno, 20 personale interno operativo e 15 personale tecnico.

A Cesena città la fase più acuta dell’emergenza è ormai superata, «Ci sono ancora diversi interventi da fare, ma ora somigliano molto di più a interventi ordinari». A spiegarlo il sindaco di Cesena Enzo Lattuca che spiega, «già adesso siamo tornati ad un funzionamento normale della città».

La fase è attuale quella del ridimensionamento dei servizi attivati per far fronte alle fasi più critiche. Così come sono cresciuti di complessità ed estensione riadattandosi di volta in volta alle nuove esigenze che emergevano adesso quella capacità di adattamento rimane ma si muove in senso contrario. Il centro di coordinamento alla scuola Don Milani a Torre del Moro ad esempio rimarrà operativo con l’organizzazione attuale fino a domani sera, ma al momento si sta lavorando per poter riorganizzare, a partire da martedì, in un altro luogo la produzione, il confezionamento e la distribuzione dei pasti. In questa nuova organizzazione il centro alla Don Milani da martedì dovrebbe quindi rimanere aperto solo nel pomeriggio (attualmente è aperto dalla mattina alla sera) per l’organizzazione e la distribuzione di tutti gli altri servizi: abiti, materiali per la pulizia, idropulitrici. «Cambia la situazione, cambiano anche i servizi “retrovia” del volontariato - spiega il sindaco -. Stiamo andando nella direzione di un progressivo miglioramento che vede da un lato la possibilità di disattivare alcuni dei servizi nati nell’emergenza, dall’altro di ripristinare quelli che era stato necessario sospendere».

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