Cervia, 97 profughi trasferiti per legge dall'hotel al Cas

I 97 profughi ucraini ospitati all’hotel Des bains di Milano Marittima verranno trasferiti nei centri di accoglienza. Come recita la legge quadro regionale, infatti, è questo un passaggio obbligatorio. Ma fortunatamente, grazie al dinamismo dell’albergatrice Roberta Penso, hanno trovato una prima e immediata ospitalità a Cervia.

«Si tratta di 51 bambini, 45 donne e un uomo – spiega –, che sono stati portati qui dall’associazione Ipa, provenienti da Kiev. In 48 ore siamo riusciti a riaprire l’albergo, dando loro un pasto caldo e una camera riscaldata. Non è stato facile, ma ce l’abbiamo fatta. La legge dice però che sono la Prefettura e la Protezione civile a dire se c’è uno stato di emergenza, mentre se si liberano posti nei Cas i profughi, che già lo sanno, devono essere trasferiti in questi centri. In questi giorni abbiamo lavorato in modo proficuo con l’Amministrazione comunale – aggiunge la Penso –, dopo che la mia associazione (la Confesercenti, ndr) mi aveva chiesto aiuto per queste persone, supportandomi nelle varie operazioni burocratiche. La missione umanitaria dunque continua, mentre noi abbiamo fatto una esperienza che potrà essere utile in futuro. L’importante era cercare di informare bene questi profughi, che sono giunti qui del tutto spaventati, per quello che succede nel loro Paese. E’ stato importante il lavoro degli interpreti, per spiegare alle mamme che non devono più temere alcun pericolo, e tranquillizzare i bambini. Devono capire come sono le leggi italiane e accettare con serenità questo ulteriore passaggio».

Si tratta quindi dell’ultima tappa, per questo consistente gruppo di profughi, che presto troveranno una sistemazione definitiva. Altre famiglie sono invece ospitate dai parenti che già erano a Cervia, oppure da amici che hanno messo a disposizione la loro casa.

Permane invece la difficoltà del passaggio in Questura, dove i profughi si devono registrare, causata dalla mole di richieste. Finché continuerà la guerra in corso in Ucraina, l’afflusso di gente disperata e in fuga dal proprio Paese continuerà a essere massiccio. Intanto, secondo gli ultimi dati forniti dalla Regione, finora nel Ravennate risultano essere 845 gli arrivi (di cui 397 minori), 168 gli ospiti nella rete Cas.

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