Cattolica, Marracash in concerto all'Arena della Regina

Quando il rap fa rima con Targa Tenco. Marracash, all’anagrafe Fabio Bartolo Rizzo, reduce dalla vittoria del prestigioso riconoscimento per la categoria miglior disco in assoluto con il suo album “Noi, loro, gli altri”, fa tappa con il suo tour all’Arena della Regina di Cattolica questa sera.

Un tassello importante nella storia del rap italiano e nella carriera di Marracash, una rivoluzione musicale che il re del rap stava già portando avanti anche con il precedente lavoro in studio, “Persona”, e che oggi è stata certificata da uno dei più importanti premi musicali in Italia.

«È un onore incredibile per me – spiega Marracash –. È assurdo perché un anno fa circa cantavo “meriterei il Premio Tenco per il fottuto talento che tengo”, ma non pensavo sarebbe successo davvero. Nel rap non c’è mai stato questo tipo di riconoscimento, per cui sono davvero molto contento. Ringrazio tutti. Spero che questo sia un grandissimo segnale non solo per la mia carriera, ma per tutto il genere».

Sul palco dell’Arena della Regina, Marracash porterà una performance a tutto tondo, accompagnato da una band formata da Jacopo Volpe (direttore artistico e batteria), Alessandro Marz (producer e sequenze), Eugenio Cattini (chitarra), Roberto Dragonetti (basso), Claudio Guarcello (tastiere).

Non sarà quindi il solito concerto hip hop.

«L’idea alla base dello spettacolo – spiega il rapper – è cercare di elevare questo genere anche dal punto di vista della performance. Andrò a “mood”, ho già una scaletta, una partenza più dura e vari momenti che cambiano il suono. Io sono il filo conduttore tra i pezzi. Così come convivono nell’album, convivono nel tour. Ci saranno dei gran visual che completeranno il tutto e un grande palco, cosa inedita per un artista hip hop italiano».

Intanto l’ultimo disco continua a far breccia nel cuore del pubblico, oltre che nel cuore della critica.

«Noi, loro, gli altri” è un disco non facile con poche tracce, pezzi senza ritornello, è incredibile che stia andando così bene, sono contentissimo. Non me lo aspettavo. E questa volta l’album è arrivato anche ad altre forme d’arte: mi hanno scritto registi, attori, come Valerio Mastrandrea e i fratelli D’Innocenzo».

E aggiunge: «È stato un disco molto difficile da scrivere, emotivamente provante. Doloroso perché per scrivere certe cose devi scavare dentro di te e non sempre quello che trovi è piacevole, anzi quasi mai. È come aver dischiuso il vaso di Pandora e, nel farlo, ho dovuto fare i conti con dei lati di me stesso che poi ho rivelato pubblicamente».

Del suo rapporto col pubblico il rapper dice che non è cambiato dopo l’uscita di questi due ultimi album, nel senso che da sempre è basato sulle canzoni: «Il pubblico mi conosce, do tanto di me stesso, do tanto di Fabio, ma tutto passa sempre attraverso le canzoni. Se uno mi segue e ha seguito il mio percorso, ha ascoltato bene i miei testi, se è un mio fan, sono certo di poter dire che mi conosce. C’è una corrispondenza molto forte tra quello che canto e quello che sono. Il mio rapporto con il pubblico si basa soprattutto su questo.

Info: 329 0058054

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