Cattolica. Accosta l'auto e muore
Tragico episodio giovedì scorso sulle strade di Cattolica. Cornice della vicenda il tratto in salita del lungomare Rasi Spinelli, dove la strada diventa via Verdi. Qui un’auto si è fermata sul bordo della strada ma l’uomo al volante non ce l’ha fatta.
La morte, da una prima ricostruzione, sembra sia stata causata da un infarto. L’uomo, Giuseppe Ottaviani, classe 1964 era un dipendente della Gilmar e si trovava in auto per lavoro.
Probabilmente mentre viaggiava, si dev’essere sentito male e ha fatto in tempo a fermare l’auto lungo la via. Pare che l’uomo sia riuscito a chiamare i soccorsi. Insieme all’autoambulanza del 118 è arrivato sul posto anche un mezzo della Polizia municipale di Cattolica, che percorreva quel tratto di strada di pattuglia.
Purtroppo però, per l’uomo che viveva a San Giovanni in Marignano, non c’è stato nulla da fare.
Già nella giornata di giovedì del tragico episodio qualcuno ha scritto sui gruppi social della città, ma solo ieri è stata chi lo conosceva ha iniziato ad esprimere il cordoglio per la morte.
Giuseppe Ottaviani viene dipinto come una persona «spiritoso, alla mano, pronto ad aiutare e sostenere». Ed ancora: «Ogni incontro casuale in questi anni ed ogni scambio di battute, mi facevano sorridere. Un’altra bella persona se ne va, senza il tempo di potersi salutare e prendersi in giro per l’ultima volta».
Ancora incredulo per l’accaduto il sindaco di San Giovanni in Marignano, Daniele Morelli: «Conosco Giuseppe da trent’anni – spiega il primo cittadino –, lavoravamo per la stessa azienda. Non eravamo nello stesso ufficio ma c’era comunque un rapporto quotidiano, fatto anche solo di un cenno di saluto».
Morelli ricorda il carattere e il rapporto che Ottaviani aveva con i colleghi: «Oltre ad essere un collega, era un amico, una persona seria e molto buona. Era sempre disponibile, pronto a donare senza avere mai l’aspettativa di ricevere qualche cosa in cambio. Una persona davvero altruista. Quando mi hanno detto della sua morte non riuscivo a crederci ed anche ora, fatico a pensare che non ci sia più».
Oggi è prevista l’autopsia e, solo dopo, sarà possibile rivolgere l’ultimo saluto a Giuseppe.