La solidarietà verso chi sta vivendo sulla propria pelle il dramma della guerra in Ucraina passa anche da una pagnotta di pane. Anzi tante pagnotte e da ogni parte del mondo. Una rete di circa 200 panettieri che attraversa il globo, dagli Stati Uniti all’Europa, e ora passa anche dalle rive del Sillaro dove alcuni mesi fa ha aperto il suo laboratorio Madré il giovanissimo Francesco Bonfiglioli, e che si è mobilitata per raccogliere fondi e inviarli a un forno di Kiev dove lavora uno staff di giovani che continua a sfornare pane per chi si trova ancora a vivere nella capitale ucraina bombardata dall’esercito russo.
L’idea di Francesco
«Ci chiedevano come dare il nostro piccolo contributo per la popolazione ucraina e l’idea è venuta da una chat di cui faccio parte con altre decine e decine di panificatori – spiega il giovane fornaio –. A crearla è stato tempo fa John titolare di una bakery che si chiama Proof nella città di Mesa in Arizona. Lo conobbi durante il lockdown, quando avevo cominciato ad appassionarmi di panificazione e seguivo i suoi tutorial su Youtube. Per me è stato un contatto prezioso, tanto che proprio grazie ai suoi insegnamenti on line ho imparato il mio mestiere e sono arrivato poi ad aprile la mia attività. Siamo quindi rimasti in contatto ed è stato lui il primo ad attivarsi per sostenere il forno di una sua amica che continua a sfornare pane e altri prodotti ogni giorno per chi continua a vivere a Kiev e per chi è costretto a passarci, a pochi chilometri dal fronte». I panificatori della rete creata da Jonathan Przybyl e dal suo Proof hanno organizzato a turno iniziative o inviato donazioni e ora anche Madrè ha deciso di mettere in campo la propria iniziativa. «Finora sono stati raccolti più di 80mila dollari fra tutti gli eventi messi in campo e abbiamo deciso di fare anche noi un evento: una giornata in cui tutto l’incasso che realizzeremo con la vendita del nostro pane andrà alla Bakehouse di Anna a Kiev – spiega ancora Francesco – . La giornata sarà quella di domenica 3 aprile prossimo dalle 8 alle 13. Faremo il nostro pane, le baguette, croissant, focacce, insomma le nostre cose solite, ma in una quantità un po’ maggiore e tutto quello che venderemo lo devolveremo alla panetteria di Kiev».
Filo diretto con Kiev
Francesco ha contattato Anna già diverse volte, lei lo aggiorna su quello che succede e su quello che riescono a fare in quella situazione. Comunicano tramite social, Whatsapp e Instagram soprattutto, e basta guardare la pagina Instagram di Bakehouse_bh: fino al 24 di febbraio sono foto di sorrisi e pagnotte fragranti, confezioni per le feste e assaggi, mani operose che sfornano prelibatezze e commenti che parlano di bocconi golosi. Poi da quella fatidica data, i post si fanno rari, compare un uomo che imbraccia un fucile, la bandiera dell’Ucraina, ma non si sono spenti del tutto i sorrisi di chi continua ad impastare. «Anna fra l’altro ha appena avuto una bambina che adesso ha pochi mesi. Speriamo di fare bene il 3, documenteremo tutto sui nostri social», racconta Francesco. Il pane di Madré, peraltro delizioso, fatto con farine del territorio e lievito madre, si può anche prenotare via Whatsapp (345 9100879) o sui social del forno che si trova viale Marconi 7 b a Castel San Pietro.