Castel del Rio, ucciso a 23 anni: arrestato un minorenne

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Tragedia a Castel del Rio nella notte fra venerdì e sabato. Fabio Cappai, 23 anni, è stato aggredito poco prima della mezzanotte in cima alla gradinata del centro sportivo Marco Simoncelli di viale Giovannini e ucciso a coltellate. Alla base del gesto, una lite scoppiata tra due gruppi di giovani e giovanissimi per futili motivi – qualcuno dice per un’osservazione sul taglio dei capelli del giovane – e degenerata improvvisamente.

Minorenne reo confesso

In stato di fermo dopo l’ammissione dei fatti è un ragazzo minorenne, di origine sarda, residente a Giugnola, una frazione del comune di Firenzuola, in Toscana, e ora nel centro di accoglienza del Pratello di Bologna nell’attesa dell’udienza di convalida. Subito dopo l’accaduto si sarebbe allontanato a piedi abbandonando sul posto il proprio motorino si sarebbe fermato alla fontanella all’incrocio fra via XXV aprile e viale II giugno per ripulirsi il più velocemente possibile del sangue di Fabio. I rilievi del nucleo investigazioni scientifiche dei Carabinieri, infatti, hanno interessato anche questa parte del paese. Poi il sospettato è riuscito a far perdere le proprie tracce fino alla tarda mattinata di ieri, quando i Militari dell’Arma lo hanno rintracciato e lo hanno portato nella caserma di Casalfiumanese per l’interrogatorio. Al comando di Castel del Rio, invece, sono stati ascoltati gli amici del sospettato, che avrebbero non solamente assistito a quello che è accaduto, ma anche (non si sa se tutti, però, o solamente due) tenuto fermo Fabio durante l’omicidio. Le indagini dei Carabinieri sono coordinate dalla Procura per i minorenni di Bologna guidata da Silvia Marzocchi.

Inutili i soccorsi

Inutili, purtroppo, i soccorsi. Il primo ad accorrere, chiamato da un carabiniere e da un amico di Fabio che era in sua compagnia ma non è stato aggredito, è stato Fabrizio Morara Pisani, uno dei titolari del Gallo e del Galletto. «Quando sono arrivato ho visto Fabio che era già in una condizione di parziale irreversibilità – racconta –, perché stava perdendo coscienza, soprattutto data da una perdita di sangue che usciva dalle ferite molto profonde, che provenivano dalla parte sotto-ascellare, schiena. Senza battito cardiaco, siamo intervenuti subito per fargli il massaggio cardiaco. Abbiamo attaccato le placche del defibrillatore, che non è mai intervenuto, perché è chiaro che non si riusciva a fare niente». E i sanitari del 118, intervenuti anche con l’eliambulanza atterrata in uno dei campi da tennis, non hanno potuto che constatare il decesso del giovane. «Ci siamo voluti accertare se era stato trascurato qualcosa – aggiunge Morara Pisani –. Con il sangue che fioccava fuori, abbiamo provato a contenerlo. Ma non c’è stato niente da fare».

Autopsia

Il magistrato ha disposto l’autopsia sul corpo di Fabio, che verrà effettuata martedì.

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