Casa. I sindacati di Forlì: inquilini delle case popolari senza acqua calda, azzerare l'affitto

Il Comune di Forlì ha dato l'ok al rimborso dell'Imu per chi mette a disposizione le abitazioni vuote per gli sfollati, ma non ha accettato la proposta di azzerare l'affitto agli assegnatari di case popolari che, sempre a causa dell'alluvione, sono rimasti senza acqua calda e senza ascensore. Lo dicono Milad Jubran Basir del Sunia Forlì-Cesena, Luca Giacobbe del Sicet Romagna e Marialena Miserocchi di Uniat Forlì, che ieri hanno incontrato "per l'ennesima volta" l'assessore comunale al Welfare, Barbara Rossi e che ora insistono nelle loro richieste. Già dai primi giorni di giugno assieme alle associazioni dei proprietari, dicono, "abbiamo chiesto a più riprese al Comune di intervenire sulla politica abitativa". Dando la disponibilità a fare un accordo integrativo per i contratti di transizione sei mesi più sei, hanno chiesto al Comune di mettere in capo agevolazioni fiscali a beneficio dei cittadini che metteranno in circolazione le loro case. Ora, se Sunia, Sicet e Uniat sono soddisfatti di aver portato a casa una delle richieste e si sono dati appuntamento col Comune il 2 agosto per firmare l'accordo integrativo. Ma non mollano sull'altro fronte, quello di "annullare il canone di locazione, per gli assegnatari Erp che hanno avuto il disservizio dell'acqua calda e dell'ascensore". Su questo, il Comune ha deciso infatti di dare degli sgravi, riferiscono: e cioè il 50% per chi ha subito il disservizio sull'acqua calda e ascensori non agibili, 30% per chi ha avuto gli ascensori non agibili, 20% se è mancata l'acqua calda, 15% se le parti comuni non erano utilizzabili. "Noi continuiamo questa nostra battaglia finché tutti i Comuni coinvolti ci rispondono positivamente". Anche perché, concludono, la sospensione delle bollette finisce al 31 agosto e perché "molti cittadini hanno fatto uso straordinario dell'acqua e della corrente elettrica per pulire la loro abitazione e riceveranno bollette salatissime".