Car sharing, è tempo di ripartenza

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La pandemia, la crisi economica, l’ampio ricorso al telelavoro e il blocco dei flussi turistici hanno dimezzato per oltre un anno i noleggi a breve termine e imposto lo stop ai servizi di car sharing. Ma dopo un 2020 in cui l’attività si è quasi paralizzata e un 2021 segnato da diversi stop and go, nei primi tre mesi del 2022 per il car sharing è finalmente tornato il segno più con una crescita del 10%. Una buona notizia per un Paese come l’Italia in cui il tasso di motorizzazione è secondo solo a quello dei lussemburghesi, visto che si stima che la mobilità condivisa riesca a sostituire con una sola vettura l’utilizzo di ben nove auto private, il che vuol dire avere otto auto in meno in circolazione che emettono gas nocivi per l’ambiente.

Oggi i servizi di car sharing in Italia contano su poco più di 7000 veicoli, si concentrano nei grandi centri urbani e hanno ricominciato a crescere. Milano resta la città della sharing mobility, seguita da Roma e Torino, Napoli è ancora indietro. La mobilità condivisa ha dunque superato lo shock pandemia e ha ripreso a crescere. E la notizia è che se nel 2021 scooter, bike e monopattini in sharing avevano già superato i valori del 2019 pre-pandemia, ora è il car sharing a battere un colpo e a farlo con forza, raggiungendo i propri “microcolleghi”.

Oggi sono solo quattro le città italiane dove sono presenti tutti i quattro servizi di sharing (car, bike, scooter, monopattini): Milano, Roma, Torino e Firenze. L’Italia, però, è nella “top” delle nazioni europee più sharing. Le città che hanno almeno un servizio sharing mobility sono così suddivise: 26 al nord, 10 al centro e 13 al sud.

Nonostante i numeri che confermano la crescita della mobilità condivisa, c’è ancora molto da fare per un vero salto di qualità. Più del 50% dei capoluoghi italiani non dispongono ancora di un servizio di sharing; il divario nord-centrosud è ampio; c’è carenza di questi servizi nelle città medio-piccole dove servono strumenti di sostegno pubblico.

Il car sharing sta assumendo peraltro forme più flessibili e più vicine alle esigenze pratiche dei cittadini. Alcuni operatori di servizi “station based” stanno rendendo possibile anche il noleggio solo andata consentendo di lasciare l’autovettura in altre stazioni cittadine, come sta accadendo a Torino, Roma, Cagliari e Palermo. Inoltre aziende di car sharing “free-floating” oggi operano anche attraverso aree di parcheggi dedicate in vari punti strategici delle città italiane, come aeroporti e stazioni ferroviarie, senza maggiorazione di tariffa. Ma c’è un altro fattore che potrebbe incidere in positivo. Secondo una ricerca condotta da Geotab il 2022 sarà l’anno dell’accelerazione del Corporate Car Sharing. Le aziende stanno infatti riorganizzando le proprie politiche di mobilità, puntando a ridurre i costi, ma anche ad abbattere le emissioni e l’impatto ambientale delle loro flotte. E la condivisione delle auto, con una forte attenzione per le motorizzazioni ibride ed elettriche, è la risposta perfetta a queste esigenze.

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