Calcio D: United, Maio fa rima con gol: "Conta la squadra"

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Giusto il tempo di ultimare la crociera rilassante in Grecia assieme alla moglie Alessandra. Poi l'attaccante Francesco Maio è pronto a tornare in Romagna, destinazione Riccione, dove avrà un unico obiettivo: riscattarsi. Non tanto se si pensa alle ultime annate, perché l'attaccante campano classe '93 è riuscito spesso a superare abbondantemente la doppia cifra. Più che altro perché il ricordo che ha lasciato a Rimini, quando ha dato i suoi primi assaggi di professionismo da ragazzo (21 presenze e 2 gol dal 2012 al 2014), è stato dal sapore agrodolce. Adesso però Maio è diventato un uomo. "Mi sono trovato molto bene e torno volentieri. Quelli in biancorosso sono stati due anni bellissimi, fantastica la prima stagione con D'Angelo in panchina e la salvezza sudata ai play-out contro il Gavoranno. Da giocatori come Taddei, Maita, Marras, Morga e Onescu ho imparato tantissimo. Travagliata l'annata successiva, quella prima della riforma, con una retrocessione amara. Ho trovato poco spazio e ho rescisso prima del termine per motivazioni extra-campo, onestamente un'esperienza che ha lasciato il segno".

Al punto di pensare anche di mollare tutto. "Ho meditato di smettere, avevo perso gli stimoli, avevo vent'anni, non è un'età semplice. Grazie alla famiglia, alla mia ragazza e il mio procuratore ho cambiato idea e sono ripartito dalla serie D fino a scendere al Cupello in Eccellenza".

Poi, la svolta. "A Martinsincuro ho segnato tanto ma il record sono i 21 gol con la maglia della Torrese, peccato per non aver centrato la promozione. Da lì la risalita perché nell'anno in cui i campionati sono stati interrotti per la pandemia, sono tornato in serie D, ho vinto il titolo di capocannoniere nel Porto Sant'Elpidio realizzando 16 gol e si è riacceso il fuoco". Numeri che hanno permesso il ritorno tra i professionisti con il Piacenza (20 presenze e 3 gol) per poi ripetersi in serie D nel Notaresco (15 reti). Nella passata stagione il doublete con il Pineto. "Ammetto di aver aspettato, tornare tra i professionisti sarebbe stata prima di tutto una soddisfazione personale. E' stato un anno fantastico, fondamentale la forza del gruppo. Ho giocato da seconda punta nel 3-5-2, ho siglato 7 reti e confezionato 12 assist. Qualcuno a Piacenza mi ha definito un 9 e mezzo (in riferimento al tipo di ruolo ricoperto, ndr). Purtroppo è cambiato il direttore e non abbiamo trovato l'accordo per restare anche il Lega Pro".

Roma city, Ostiamare, Chieti e Livorno avevano messo gli occhi sul bomber di Beneento, ma a vincere alla fine è stato Cassese. "Sono tornato in Romagna per lui. Il presidente mi aveva già contattato la scorsa estate, ma avevo appena preso casa ad Alba Adriatica con mia moglie e non me la sono sentita. Poco dopo la fine del campionato Cassese mi ha ricontattato e non ho potuto dire di no: c'è un progetto bellissimo, il presidente è ambizioso e trasmette tanto entusiasmo".

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