Calcio D, Ugolini dopo 15 anni: "Sammaurese ancora parte di me"

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Dalla panchina ha seguito l’intera parabola della squadra, dalla 1ª Categoria alla Serie D. Il primo tecnico è stato Fusco Cono, l’ultimo Marco Martini, che oggi si è spostato a Forlì insieme a tanti ex giallorossi. Stefano Ugolini è stato lo Stramaccioni della Sammaurese, sempre al fianco dei tecnici di turno, il primo ad alzare la voce quando il fischio non era quello giusto e i movimenti dei giocatori non rispettavano le consegne dell’allenamento. Dopo 15 anni Ugolini non siederà più in panchina, avendo optato per una meno impegnativa scelta dirigenziale. «Il motivo è semplice: non riesco più a conciliare gli impegni di lavoro (ha un’attività commerciale, ndr) con quelli del campo. Arrivare tutti i giorni due ore prima degli allenamenti e andarmene un’ora dopo era diventato troppo gravoso. Già lo scorso anno ero incerto sul da farsi, quest’anno la scelta è stata definitiva, spinta anche dall’essere diventato nonno. Ciò non toglie il mio impegno per la società e la squadra che rimane immutato».

Le mancherà la panchina?

«Non lo nascondo, probabilmente sì. Prendo la scelta però con filosofia, le cose nella vita cambiano come è normale che sia. Per esempio quest’anno la Sammaurese sarà completamente rinnovata ed è anche giusto che ci sia uno staff nuovo».

Ecco, una squadra tutta nuova.

«La scommessa sta tutta qui. Sono andate via delle pietre miliari in campo e fuori. La Sammaurese è sempre stata una famiglia: ce la metteremo tutta per ricreare quell’ambiente che è sempre stata la nostra forza».

Che campionato dobbiamo aspettarci dalla Sammaurese?

«Come negli anni passati con qualche difficoltà in più. Tamai ha fatto un ottimo lavoro con il budget che ha avuto a disposizione, i giocatori arrivati sono di qualità, il mister è quello giusto. Fondamentale è trasformare tanti singoli e farne una squadra. La salvezza da queste parti è come la vittoria di un campionato».

Lei è arrivato quando la Sammaurese navigava in 1ª Categoria.

«Il mondo del calcio e gli stessi sammauresi non si sono resi conto di quanto è stato fatto a San Mauro Pascoli in questi anni. È difficile considerare normale la Sammaurese che batta Carpi, Pistoiese, Vis Pesaro, Rimini e Ravenna, per citare alcune imprese. Il mio rammarico è questo: avere avuto una piazza piuttosto fredda al cospetto di risultati eccezionali. Faccio quindi un appello ai sammauresi: quest’anno che la sfida è ancora più ardua abbiamo bisogno del vostro calore».

Quale considera la stagione più esaltante?

«La vittoria del campionato di Eccellenza con la festa in piazza, e ogni salvezza in D. Sono di San Mauro, ho giocato nella Sammaurese, una vittoria o una sconfitta della squadra sono parte della mia persona».

Cosa ne pensa di Cristiano Protti a Forlì?

«Ha fatto la scelta giusta. A San Mauro ha dimostrato tutto il suo valore è normale che cercasse una sfida nuova e più ambiziosa».

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