Calcio D, Ravenna: ora Melandri va a segno anche di tacco

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Non sarà stato magari come il tacco di Allah, quello reso celebre da Rabah Madjer, però anche quello di Daniele Melandri che ha propiziato il momentaneo 2-2 a Forte dei Marmi è stato un notevole gesto atletico. Il timbro, cioè, di un goleador scafato che conosce a memoria la strada che porta al gol. Peccato che la prodezza di Melandri non abbia permesso al Ravenna di proseguire la bella striscia positiva che gli ha permesso di risalire progressivamente la classifica. «La prestazione del Ravenna nel complesso è stata buona - dice l’attaccante ravennate- purtroppo però ci siamo complicati la vita nel primo tempo prendendo un gol evitabilissimo in contropiede dopo un angolo a nostro favore, ma anche sul secondo siamo stati ingenui. Sapevamo della loro pericolosità in attacco ma non ce la siamo cavata male, purtroppo abbiamo pagato due ingenuità. Poi la reazione è stata buona però si è scontrata con i pali colpiti da Tabanelli e Tafa. Nel secondo tempo abbiamo dominato e sinceramente dopo il mio pareggio ero convinto di portare a casa punti, poi è arrivato il 3-2 da calcio d’angolo».

Prospettive diverse

Dunque Melandri era l’unico attaccante di ruolo disponibile nella circostanza, così un punto di riferimento autorevole come Guidone è sicuramente mancato a livello tattico: «Ho dovuto fare in pratica la prima punta con Tabanelli che svariava sulla tre quarti. Quando gioco con Guidone invece posso muovermi più liberamente perché il punto di riferimento lo fa lui, quindi sostanzialmente sono compiti diversi».

Scontro play-off

Per ripartire di slancio dopo l’ultima, immeritata battuta d’arresto, domenica prossima il Ravenna dovrà superare lo scoglio poco agevole dello United Riccione e dell’ex Mokulu, beniamino della Mero fino al pasticciaccio della pomata-doping.

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