Calcio D, il Ravenna deve stare lì con la testa
C’è il rischio concreto di passare dalle stelle alle stalle nel giro di soli quattro giorni, passando dal Rimini alla Tritium. Andrea Dossena ed i suoi lo sanno bene, perciò si apprestano ad affrontare l’ultima gara pre-pasquale, oggi a Trezzo d’Adda (via alle ore 15) tenendo occhi ed orecchie bene aperti, per tanti motivi. Il primo è che, nonostante l’abisso di punti che separa il Rimini dalla Tritium, le insidie che i lombardi porteranno al Ravenna vanno al di là della semplice portata tecnica, visto che i padroni di casa debbono andarsi ancora a prendere la salvezza ed il tempo stringe. E poi, rispetto alle ultime gare disputate, il Ravenna oggi tornerà ad affrontare una formazione che non è scontato vorrà giocarsela a viso aperto come hanno fatto Alcione, Forlì e Rimini. Giallorossi, quindi, che come hanno fatto in diverse occasioni finora, dovranno quindi cercare di mettere subito il match in discesa, rovinando così il piano della Tritium. La squadra biancazzurra dispone comunque di tre o quattro elementi, D’Agostino in primis, capaci di mettere i bastoni tra le ruote a qualunque squadra avversaria.
Avvicinamento difficile
Anche per questo, Andrea Dossena appare in modalità prudente: «Rispetto al match col Rimini, l’avvicinamento a questo è difficile dieci volte di più, perché domenica sera alla fine della gara molti ragazzi erano scarichi di energie fisiche e psichiche. Il mio compito è stato quello di cercare di ricaricarli in due giorni per preparare questo match, non siamo stati al top negli ultimi due allenamenti però la squadra è abbastanza intelligente da sapere che ha ancora 24 ore per migliorare e per arrivare alla Tritium nel modo giusto. Sia col Rimini che con la Tritium ci sono tre punti in palio ed i lombardi hanno qualità, al di là della classifica difficile, perché sono una squadra che davanti può fare male e vorrà scalare posizioni in vista dei play-out».
Rispetto al finale di stagione, Dossena chiude così: «Non dobbiamo avere rimpianti, anche se oggettivamente è difficile pensare ad un calo del Rimini».