Calcio D, Gioia alle stelle per Taccola: «Mi sono specchiato nella mia Sammaurese»

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La Sammaurese è la squadra del momento, l’outsider che non ti aspetti, la formazione che fa saltare il banco dei pronostici. Lo certifica il primo posto a punteggio pieno, lo attestano i 7 gol fatti e lo zero alla voce delle reti subite (insieme al Mezzolara, altra rivelazione). È vero che siamo appena alla 2ª giornata di campionato, e i voli pindarici quindi sono da mettere dietro l’angolo, tuttavia dopo 9 stagioni in quarta serie è la prima volta che un fatto del genere accade in via Monti.

Anno zero, dieci titolari nuovi

Il biglietto da visita negli anni scorsi era una terribile fatica nel trovare la quadra al cospetto di squadre profondamente rinnovate. Quest’anno si è fatto di più perché a un anno zero dell’intera rosa (solo quattro giocatori rimasti, di cui solo uno titolare, Bolognesi) si è passati alla rivoluzione societaria. Più che una scommessa, quindi, un azzardo in piena regola che il duo Taccola-Tamai sino ad oggi è riuscito a gestire. Anche perché se il 4-0 alla matricola Certaldo poteva essere catalogato alla voce dell’episodio, lo 0-3 al Morgagni passa sotto la voce dell’impresa storica, al pari dell’1-5 di tre anni fa.

Lo spirito di Taccola

«A Forlì i ragazzi hanno fatto una partita magistrale - spiega il tecnico Mirko Taccola - e, soprattutto nel primo tempo, ho visto una squadra correre e combattere su ogni pallone. Sinceramente mi sono rivisto in campo, nei ragazzi ho visto il mio spirito combattivo e li ringrazio per avermi fatto specchiare». Sulle tante diffidenze alla vigilia della stagione, il tecnico risponde così. «In tanti hanno visto il profondo cambiamento della squadra come qualcosa di negativo senza considerare che invece poteva portare nuovi frutti. Paragonarci alle straordinarie stagioni passate non ha senso, abbiamo iniziato un’altra epoca e i conti si fanno alla fine. Come ho detto altre volte, la mia è una squadra tutta nuova e soprattutto molto giovane, insieme a Tamai abbiamo guardato un notevole numero di profili di giocatori, scegliendo quelli più adatti al nostro progetto. L’inizio è come meglio non avremmo sperato ma siamo alla 2ª di campionato, davanti abbiamo una vita. Lo dico anche per i malumori sentiti a Forlì: dopo due partite non ha senso trarre conclusioni affrettate». Sul prosieguo del campionato, Taccola riporta tutti sulla terra dopo avere accarezzato la luna al Morgagni. «I piedi non devono stare in terra ma sottoterra. Va bene cavalcare l’entusiasmo, così come è giusto festeggiare, tuttavia non dobbiamo sederci sui risultati positivi. Domenica avremo una partita importante contro una diretta concorrente alla salvezza come il San Donnino. In palio ci sono tre punti pesanti per il nostro traguardo che rimane la permanenza in D». Infine, una dedica all’exploit al Morgagni: «Dedico la vittoria a mia moglie Gabriella. Mercoledì festeggiamo i 30 anni di matrimonio, diciamo che questa impresa è un grande regalo che i ragazzi hanno voluto fare a noi».

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