Calcio D, Ecco le carte della Coaps: Imolese deferita e Deni "invitato" a lasciare. Il proprietario diventerà Savini

E arrivò il giorno della Coaps, ovvero dell’ennesimo deferimento da parte della Procura Federale ai danni dell’Imolese e di Stefano Frassetto, amministratore unico della società rossoblù che nell’Akragas di Deni ricopre il ruolo di responsabile dell’area sanitaria. Il Procuratore Federale ha ricevuto gli atti trasmessi dalla Coaps relativamente alla mancata consegna del rating bancario della “Deni-Callari ed associati” entro i termini previsti mancando di integrare, come richiesta dall’organismo federale in data 13 dicembre 2022, la documentazione che in prima battuta il 18 novembre la società aveva trasmesso e che era stata ritenuta non adeguata. Morale della favola: altri 2 punti di penalizzazione sono quelli che saranno richiesti dalla Procura Federale all’Imolese, che dovrebbe scontare la sanzione nel prossimo campionato di Serie D. Non solo, ci sarà anche la necessità di cambiare la proprietà visto che quella attuale non è più ritenuta «accettabile» dagli organi federali. Per evitare la sanzione e cercare un patteggiamento, l’Imolese dovrà quindi cambiare proprietà a breve ed ecco quindi una chiave di lettura del passaggio di mano fra la “Deni-Callari ed associati” e Ulisse Savini, che diventerebbe proprietario al 100% dell’Imolese rilevando anche la quota attualmente in mano al presidente Francesco Coppa. Coppa che è stato il difensore dell’Imolese in tutte le udienze con la Procura Federale, procedimenti che non si fermano a quello legato alla Coaps ma che riguarderanno anche altri due deferimenti piovuti sull’Imolese, uno dei quali legato alla mancata presentazione della semestrale del 2022 (il bilancio 2022 dell’Imolese, depositato presso la Camera di Commercio di Bologna, per ora non è stato caricato sul portale). Una volta completato il passaggio di quote (forse già in giornata, visto che Deni è atteso oggi al Bacchilega, mentre la conferenza stampa prevista ad Agrigento è stata posticipata a sabato), l’Imolese per potersi iscrivere al campionato di Serie D dovrà pagare entro il 15 giugno le due mensilità mancanti per un valore attorno ai 350mila euro netti senza dimenticare di richiedere la rateizzazione di una cartella da 300mila euro che Equitalia mette in conto all’Imolese per non aver richiesto, nei tempi previsti dalla “salva calcio”, la rateizzazione del debito con l’Inps. Sempre ricordandosi di versare le rate dei due mutui bancari (come da bilancio 2021, valore complessivo, al momento del finanziamento nel 2019, di 2,1 milioni di euro) che scadranno uno il 28 dicembre 2025 e l’altro 28 febbraio 2031. Insomma, ci sono tante scadenze che attendono l’Imolese.