Calcio C, Ruffo Luci spera di accendersi a Rimini

In viaggio fino a Medugorje per esorcizzare la sfortuna e trovare pace dopo una lunga serie di ripetuti acciacchi. Il centrocampista classe 2001, Dion Ruffo Luci, di cui si parla un gran bene, le ha provate tutte per gettarsi alle spalle una specie di maledizione che sta proibendo a un fiore di sbocciare. E non sembra finita qua, proprio perché, seppur non sia grave, attualmente la mezzala emiliana deve combattere con un problemino alla caviglia. Nulla rispetto alle varie vicissitudini che ha attraversato, su tutte la rottura della tibia. «Sono a Rimini dal primo giorno del ritiro – racconta sincero Ruffo Luci – e non ho firmato prima (per lui contratto annuale con opzione ndr) proprio perché la società voleva vedere come stavo fisicamente. Purtroppo nella mia carriera fino a questo momento sono stato condizionato dagli infortuni, spero finalmente di trovare pace e continuità a livello di minutaggio. Questa è un'opportunità troppo grande e voglio ripagare la fiducia». Il centrocampista, che ha svolto tutta la trafila del settore giovanile del Bologna dagli 8 ai 20 anni, racconta il rapporto speciale con Raimondi. «Era l'unico che conoscevo quando sono arrivato a Rimini, vista la mia parentesi con la prima squadra rossoblù. Mi piace soprattutto come persona, ho una stima infinita nei suoi confronti e sono contento di lavorare con lui. Sta impostando i concetti di squadra propositiva, concreta ed efficace. Poi sono capitato in una piazza fantastica sotto ogni punto di vista. Le sensazioni iniziali sono super positive». Dion Ruffo Luci sembra un nome di origini latino-americane o spagnole ma a chiarire è il giocatore stesso. «Dion è greco e sarebbe un diminutivo di Dioniso, il cognome è doppio perché proviene dai miei genitori, però sono italiano e bolognese al 100%». Scolpito nella mente l'esordio in A in piena pandemia il 12 luglio 2020 contro il Parma. «Sono entrato intorno al 90' al posto di Medel e dal 2-0 abbiamo subìto la rimonta perciò è un ricordo agrodolce, che ho realizzato in un secondo momento. Comunque ho altri bei momenti che porto dentro di me, come la vittoria del campionato Primavera 2, la Supercoppa e il Viareggio». Ruffo Luci racconta le sue caratteristiche. «Sono una mezzala destra ma gioco dove ha bisogno l'allenatore. Ho doti prettamente offensive, mi piace inserirmi in area e rifinire. Eredità di Delcarro? Non ho ancora avuto il piacere di vederlo giocare. Io ho anche ricoperto i ruoli di mediano e trequartista, sono duttile e intelligente tatticamente: attacco e rientro». Quando gli si suggerisce di fare un viaggio a Lourdes per chiedere una grazia speciale, ammette con sincerità. «Non sono credente ma a giugno sono andato cinque giorni assieme a un amico e alla sua famiglia a Medugorje: ero curioso di vedere che ambiente fosse e onestamente non me stava andando dritta una». Rivoluzione totale? È probabile che la maggior parte del blocco della passata stagione sia pronto a lasciare Rimini. Al momento Gigli, Accursi e pochissimi altri sono sicuri di restare. Dunque Laverone, Allievi, Tofanari, Pietrangeli, Regini, Pasa, Delcarro, Santini, Piscitella e pure Tonelli dovrebbero partire per altri lidi, di sicuro se ne andrà Gabbianelli (tra oggi e domani). Intanto sono circolati nomi nuovi. Il più papabile è quello di Davide Lamesta (classe 2000), jolly d'attacco che ha già esperienza in serie C con le maglie di Piacenza e Alessandria (in totale 70 presenze e 3 gol). Più difficile invece portare in Romagna due pezzi da novanta: uno è l'attaccante Gianmario Comi, 32 enne bandiera del Pro Vercelli (anno scorso 26 presenze, 8 gol) con diverse stagioni anche in serie B (Reggina, Novara, Lanciano, Avellino, Livorno e Carpi), ben 150 reti tra i professionisti. L'altro è l'esterno sinistro, Giovanni Di Noia, classe '94 protagonista già a Foggia con un passato anche a Cesena in serie B. Intanto la società ha reso noto che Delcarro, già al centro delle vicende di mercato, domani sarà operato alla sua caviglia dolorante. l.f.