Calcio C, l'Imolese non vuole assolutamente svegliarsi

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IMOLA - Il simbolo dell’Imolese che “morsa” a centrocampo? Antonio D’Alena, uno che mercoledì ha giocato per la prima volta da titolare con la maglia di quell’Imolese che lo scorso anno, complice un infortunio al ginocchio, non ha potuto godersi il dinamismo e la voglia del centrocampista pugliese di dare il proprio contributo alla causa. E così Botta ha fatto la conoscenza del numero 4 rossoblù innervosendosi con uno spintone a palla lontana poco prima del gol della Samb: «Avevamo preparato la gara proprio così, dovevamo giocare con dinamicità girando la palla velocemente così da togliere loro sicurezze. Abbiamo fatto tutto a 300 all’ora, con lo spirito da “ribelli” che mettiamo in campo: il loro rigore è stato un episodio che non ci ha fermato, perché se fai le cose per bene le occasioni comunque arrivano e così è stato con il pari di Polidori. La spinta di Botta? Arbitro e quarto uomo non hanno visto, quell’episodio è stata una scintilla a livello nervoso che ci ha dato ulteriore spinta».

Una spinta che ha portato l’Imolese a rimontare e a centrare un altro risultato positivo con gli 11 punti in 6 partite che sono lì a testimoniarlo: «Non ci aspettavamo di partire così: sappiamo che il nostro obiettivo è la salvezza, però il mister e la società ci chiedono di sognare per cui finchè si potrà lo faremo. Dobbiamo salvarci il prima possibile, sono passate sei partite che sono state certamente positive perché ci hanno fatto trovare sicurezze e ci hanno dato forza ed autostima nei nostri mezzi. La dimostrazione è nel fatto che chiunque entra in campo va sempre fortissimo e gioca sulle ali dell’entusiasmo: dobbiamo continuare a fare quello che dice Cevoli, ovvero che per fare bene bisogna spingere sempre».

Spingere sempre, un’espressione che si sposa al meglio con quanto fatto da D’Alena nei mesi scorsi, quando era fermo ai box per recuperare dall’infortunio: «Sono riuscito a stare tranquillo e a lavorare a testa bassa, perché volevo ripagare la società della fiducia che mi ha dato dal primo giorno. Che rabbia non poter dare una mano: una stagione come quella scorsa, però, credo sia servita a noi giocatori e al mondo
Imolese per uscirne più forti. Sono stato male ma quel momento è alle spalle, sono riuscito a fare la preparazione al meglio ed ora mi sento bene: sto tornando sui miei ritmi, riacquistando fiducia e forza, ho voglia di dare una mano e continuare assieme agli altri questo momento positivo. Quando si fanno i risultati si lavora sempre alla grande, voglio continuare a fare parte di questo sogno che stiamo vivendo».

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