Calcio C, Imolese: pesa l'assenza di centrocampisti affidabili

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Un film già visto, dentro e fuori dal campo. Il film già visto in campo è stato quello di un’Imolese sconfitta da un avversario che si è confermato sul campo più forte della squadra di Fontana, sempre più involuta nella propria pochezza sia dietro che in avanti. Il primo gol subìto è lo specchio degli ultimi mesi dei rossoblù: palla persa elementare di D’Alena, Rinaldi incapace di chiudere e rete subita numero 45 (la 46ª arriverà nella ripresa con Signorini) da un’Imolese che è riuscita sì a segnare con Angeli ma non a contrastare nella ripresa la maggiore qualità del Gubbio.

Il gol di Angeli (che aveva segnato anche all’andata e che con quello del Barbetti è giunto a quota 6) ha permesso all’Imolese di interrompere un digiuno esterno che durava dal 23 gennaio, quando D’Alena a Siena segnò la rete del momentaneo 2-0. Due mesi nei quali l’Imolese è andata a picco non solo in classifica ma sotto ogni punto di vista poiché il gioco si è involuto e i continui cambi di modulo di Fontana (che nel post-Siena sottolineò come servono mesi se non anni per lavorare su un sistema tattico) non hanno sortito l’effetto sperato se non quello di acuire i problemi legati alla cronica (e volontaria, vista che deriva da scelte di De Sarlo) mancanza di attaccanti.

Ci sono altre due cose, però, che mancano a questa Imolese: la prima è quella di centrocampisti affidabili, visto che Santoro e Romano finora sono stati due acquisti deludenti, la seconda è quella della “digestione” delle decisioni di chi fischia visto che ormai è diventata una costante vedere un giallo o un rosso sventolato a un componente della panchina. Martedì sera è toccato nuovamente a Martone (inibito fino al 28 marzo e 500 euro dia ammenda), che ha bissato quanto successo all’andata quando la storia sembrava destinata a un finale diverso da quello in arrivo.

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