Calcio C, Cesena: una ferita che durerà a lungo

Duecentodieci. Sono i minuti trascorsi dal Cesena al Manuzzi senza riuscire a segnare uno straccio di gol durante i play-off: due gare intere (Vicenza e Lecco) e due supplementari (Lecco). Nell’intero campionato 2022-2023 non era mai successo, perché gli uomini di Toscano erano rimasti all’asciutto in casa solo una volta (il 20 novembre contro l’Ancona) e nel 2023 avevano sempre segnato. I 37 gol segnati nelle 19 partite casalinghe avevano permesso al Cesena di chiudere la stagione regolare con il miglior attacco interno del Girone B, ma il miglior attacco interno (ed esterno) del Girone B si è inceppato sul più bello, sparando a salve per due partite consecutive nella bolgia dell’Orogel Stadium: con il Vicenza è bastato, perché valeva ancora il miglior piazzamento in campionato, con il Lecco no.

Mal di gol

La prima causa di questa tremenda eliminazione non può non essere questa. Sarebbe bastato segnare più gol a Lecco, in una gara di andata dominata per 70 minuti, o un gol giovedì sera per conquistare la finale. Il Cavalluccio ha pagato tremendamente l’assenza del suo miglior marcatore stagionale. I play-off di Simone Corazza sono durati un’ora: assente per un’assurda squalifica a Vicenza e fuori nelle due sfide contro i lombardi per un infortunio muscolare. Nei sessanta minuti giocati in casa contro i biancorossi, Corazza si era notato per essersi divorato un gol fatto. Nelle quattro partite più importanti della stagione l’intero peso dell’attacco del Cesena è giocoforza finito sulle spalle di Stiven e Cristian Shpendi, due debuttanti che meno di un mese fa hanno compiuto 20 anni e che hanno dimostrato (anche Cristian) di essere di un’altra categoria dentro alla partita. In tre gare su quattro sono stati giustamente titolari ma non sono mai riusciti a segnare: un gol a testa divorato a Vicenza, (almeno) un gol a testa divorato a Lecco e di nuovo un gol a testa fallitto giovedì sera. In quattro partite sono arrivati 7 volte soli davanti al portiere e solo in un caso (Stiven al 10’ di Cesena-Vicenza) sono stati disinnescati dal numero 1 avversario. Ma detto francamente: come si possono colpevolizzare due ragazzini di 20 anni che prima di quest’anno avevano disputato un centinaio di minuti in due tra i prof? Anzi, se il Cesena ha prodotto così tanto (16 tiri nello specchio e 9 fuori nelle due gare con il Lecco), gran parte del merito è stato proprio il loro. Discorso ben diverso, invece, per gli altri due attaccanti, le vere delusioni del 2023: Alex Ferrante ci ha quantomeno provato, ma ha fallito su tutta la linea senza mai essere decisivo, mentre di King Udoh si sono perse le tracce da mesi. Sempre irreperibile. E quando le palle inattive e i cross non arrivano mai a destinazione, come giovedì, diventa impossibile chiedere gli straordinari dentro l’area avversaria ai migliori centravanti di riserva del Cesena: Prestia e Silvestri.

Portieri e cambi

La semifinale di ritorno ha esaltato un altro portiere, che ovviamente non è il portiere del Cavalluccio. Il migliore in campo è stato per acclamazione l’ex bianconero Riccardo Melgrati, strepitoso nelle uscite basse (anche all’andata) e bravissimo ad abbassare la saracinesca tre volte dopo il gol di Buso. Il Cesena ha invece confermato di essere la peggior squadra d’Italia nel rapporto tra i tiri in porta concessi agli avversari e i gol incassati e questa è stata la prima vera causa della mancata vittoria in questa stagione, nella quale sono stati cestinati due campionati in uno. In 42 partite i gol incassati sono stati 26, un numero bassissimo pensando a uno dei tanti primati stagionali (miglior difesa del Girone B) ma un numero altissimo pensando ai tiri concessi. Gli eccellenti Silvestri e Prestia avrebbero potuto gestire meglio l’imbucata di Girelli per Buso, così come Mercadante avrebbe potuto gestire meglio il cross di Lepore all’andata, ma non far tirare mai in porta l’avversario è impensabile pure nel Csi e anche nei momenti cruciali dei play-off le parate del portiere del Cesena non si sono mai viste, un disco ripetuto costantemente dalla 1ª all’ultima giornata anche in campionato, indipendentemente che i guanti li indossasse Tozzo o Lewis. «Cesena-Lecco è stata la fotografia della nostra stagione», ha sentenziato Toscano in sala stampa. Non solo Cesena-Lecco, ma gli interi play-off: i gol mangiati, le gare non chiuse, i pochissimi tiri concessi, le zero parate del proprio portiere (appena 7 tiri in porta concessi in 4 gare, con 2 gol incassati, 2 pali del Vicenza e 3 parate semplicissime di Tozzo) e lo scarso impatto dalla panchina di alcuni uomini-chiave nei sogni dell’estate 2022, che hanno però bucato la stagione. Il Cesena la stagione non l’ha bucata, ma dopo lo spareggio di Cremona con il Padova nel 1994 questa resta forse la delusione sportiva più grande della storia bianconera.

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