L’ultimo è Kargbo. Il più forte Kessie. La meteora Ndiaye. Il primo… Bordin. Sono i giocatori nati in Africa che hanno vestito la maglia del Cesena, per un totale di 20 elementi, escludendo quelli di origine africana ma nati in Italia o in Europa, come l’italo-tunisino Saber, l’italo-nigeriano Ongunseye e il franco-congolese Bumbu, solo per citare quelli attualmente in rosa. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, sono calciatori fermatisi in Romagna per una sola stagione, prima di andarsene senza avere lasciato il segno, tranne alcune significative eccezioni.
Guidano Ghana e Senegal
Dall’elenco possiamo escludere anche Bordin, nato in Libia, dove la famiglia si era trasferita per lavoro, per poi fare rientro in Italia. Il primo africano a giocare nel Cesena può quindi essere considerato il camerunese Ongfiang che nel 2003-2004 Rino Foschi fece arrivare in prestito dal Palermo. Dal Camerun provenivano anche Matute (2009-2010) e Parfait (2012-2013). Detto che Kargbo diventa il primo bianconero nato in Sierra Leone, i paesi di maggior provenienza sono Ghana e Senegal a quota 4. Ghanesi erano Ola (dal 2005 al 2008), Alhassan (2013-2014), Donkor (2016-2017) e Appiah (2010-2011). Quest’ultimo, ex Juventus e fresco reduce dai Mondiali in Sudafrica, è stato quello approdato a Cesena (in A) con la carriera più prestigiosa alle spalle, ma ormai sul viale del tramonto. Un caso analogo si è rivelato il congolese Mudingayi (2014-2015).
Da Cesena all’Arabia Saudita
Buono fu invece il rendimento dei senegalesi Papa Waigo (dal 2005 al 2007), che con 20 reti è l’africano più prolifico, e Gomis (2015-2016) l’unico chiamato a difendere la porta. Stessa nazionalità Doudou (dal 2006 al 2008) e Ndiaye (2017-2018) che con il Cavalluccio vanta solo pochi minuti nel finale di uno Spezia-Cesena. Giovanissimo e all’esordio era pure Kessie (2015-2016) il cui destino è stato diametralmente opposto. Esploso in Romagna si avviò a diventare un giocatore di caratura internazionale. Suo compagno in quel Cesena era il connazionale Kone (dal 2015 al 2018), il quale con 87 presenze tra campionato e coppe è stato l’africano più continuo. Anche il nigeriano Ighalo, oggi in Arabia Saudita come Kessie, vanta una buona carriera a livello mondiale, con la differenza che a Cesena (2010-2011) passò inosservato. Non hanno lasciato tracce neppure Bangoura (dal 2012 al 2014) della Guinea, né Yabre (2021-2022) del Burkina Faso, al contrario del gambiano Jallow (2017-2018) autore di 11 gol.
Africani mondiali alla Fiorita
Passando dai giocatori alle squadre, il primo contatto del Cesena con il calcio africano risale al 29 maggio 1974 quando affrontò in amichevole (1-1) la nazionale dello Zaire, l’attuale Repubblica Democratica del Congo (il paese di Mudingayi e della famiglia originaria di Bumbu). L’incontro fu organizzato per la tournée in Europa degli africani in vista degli imminenti Mondiali in Germania. La partecipazione dello Zaire rimase celebre per la gara con il Brasile: Rivelino si preparava a calciare una punizione dal limite, quando Mwepu si staccò dalla barriera e corse verso la palla calciandola lontano. Quella punizione “al contrario” (si venne poi a sapere) era stato il disperato gesto di un uomo terrorizzato dalla minaccia di morte che il dittatore Mobutu aveva fatto ai giocatori in caso di un’altra sconfitta con goleada. Il Brasile non infierì e si fermò al 3-0.