Brisighella, nuovo campo scout a San Cassiano

Una casa per ferie con 36 posti letto toilette e docce, un terreno di tre ettari, ripulito e attrezzato con piazzole per camping, un punto fuoco e spazio bivacco, lavabi per acqua all’aperto, luce elettrica, un campo sportivo recintato con illuminazione, un fabbricato ad uso rifugio con camino: sono solo alcune delle offerte del nuovo e sorprendente campo scout sorto nei pressi della chiesa di San Cassiano realizzato dalla parrocchia retta da don Mirko Santandrea in collaborazione con il gruppo Agesci Valdilamone 1 (di oltre cento aderenti). Lo scopo è di accogliere, e sono aperte le prenotazioni a partire dal prossimo mese di aprile, gruppi scout e parrocchiali per campi, uscite, ferie e ritiri. «Tale scelta – riferisce Sara Savorani, portavoce di Valdilamone 1 – vuole dare la possibilità a gruppi di tutta Italia di conoscere e vivere una valle unica sia dal punto di vista storico-culturale sia naturalistico per la presenza del vicino Parco dei Gessi, di pievi, siti archeologici, castelli, arte e reperti lungo l’antica via consolare che unisce Ravenna a Firenze». Il progetto, visto l’ampio circuito a cui è rivolto, la ricettività di cui dispone e le attrazioni nei dintorni, si configura quale significativo input ad un turismo soprattutto giovanile, ma da rimarcare è anche il recupero di vitalità di un paese che vuole risollevarsi dal fenomeno dello spopolamento, della chiusura di negozi e servizi essenziali. Ci fu un tempo in cui San Cassiano aveva pure l’ospedale. Il campo scout arriva quasi in concomitanza con la recente creazione di una Cooperativa di Comunità, la quale con la partecipazione degli abitanti ha riaperto l’unico negozio di generi alimentari esistente, mentre una carta ancora da giocare è la presenza dei resti del «castrum sancti Cassiani», semisconosciuto, la cui prima menzione sicura risale al 1292. Si tratta di resti per nulla poveri: non poche pietre affioranti, ma evidenti vestigia strutturate nella forma e nelle dimensioni a cui pare interessata la Facoltà di Archeologia dell’Università di Bologna per aprire scavi come a Ceparano e a Rontana.

Tornando al campo scout, è partita la promozione per le prenotazioni in cui si sottolinea la presenza della stazione ferroviaria, quindi facilmente raggiungibile in treno, della farmacia e di altri servizi nei dintorni. Nei post lanciati sul web vi figurano possibili visite alle Foreste Casentinesi, all’Eremo di Gamogna, all’Osservatorio astronomico di Monteromano, a Ca’ Malanca, ma sarebbe davvero troppo lungo l’elenco di quanto c’è da vedere. San Cassiano risulta inoltre privilegiata per visite alle città di Faenza, Firenze e Ravenna. Insomma l’iniziativa, portata avanti in silenzio, si rivela felice per l’intuizione e oltretutto si segnala per il recupero di un terreno in degrado e di un edificio (la canonica) che andava ristrutturato e riconvertito, utile ora anche per altre iniziative paesane e soprattutto per il riscatto di un paese che vuole essere protagonista ancora per tanti anni.

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