Parte da Rimini, prima in Italia, la sperimentazione di un collegamento diretto e veloce al sito ministeriale sulla gestione delle disposizioni anticipate di trattamento (Dat) sul “fine vita”, meglio noto come “testamento biologico”. Un’iniziativa a finalità informativa, mirata a sensibilizzare medici, ma anche pazienti, nata dalla collaborazione tra la cellula Coscioni di Rimini e l’Ausl della Romagna. Attraverso le proprie credenziali, quindi, i dottori riminesi, dipendenti dell’Azienda sanitaria, potranno entrare dai loro computer direttamente al portale ministeriale, dove leggere le decisioni eventualmente depositate dai pazienti, in previsione di una possibile futura incapacità ad autodeterminarsi, rispetto ai trattamenti sanitari da effettuare o da interrompere.
Condizioni di gravità
Spiega Francesca Raggi, direttrice medica del presidio ospedaliero di Rimini: «I medici ospedalieri e degli ambulatori territoriali della nostra provincia, inserendo le loro credenziali in un link ad hoc, potranno accedere direttamente al database del ministero della Salute e arrivare rapidamente a leggere il contenuto del “biotestamento” del paziente. Questo qualora lo stesso si trovasse in condizioni di gravità tali da non renderlo capace di autodeterminarsi. E, in base a quanto disposto dal ricoverato nel testamento, proseguire nella cura oppure interromperla». Continua Raggi: «Questi documenti sono particolarmente importanti in caso di malattie neurodegenerative progressive incurabili, come la sla, la sclerosi multipla e tumori in fase terminale. Per le quali, da poco più di 5 anni, grazie alla legge 219 del 2017, è possibile decidere in anticipo a quali trattamenti sanitari sottoporsi o meno in previsione di una possibile futura incapacità ad autodeterminarsi. Per questo motivo è fondamentale che i medici ne possano disporre tempestivamente in caso di necessità».
Le iniziative
Insomma, condizioni di salute gravissime e irreversibili. Fa, però, notare la direttrice: «Le disposizioni anticipate di trattamento possono essere compilate da tutti, anche persone sane, in previsione di una futura incapacità ad autodeterminarsi. E possono essere cambiate tutte le volte che si ritiene. Nelle Dat, tra l’altro, il paziente può anche indicare un fiduciario, che è la persona di riferimento che potrà tenere i contatti con l’equipe medica». Le Dat possono essere redatte in forme diverse: di proprio pugno, oppure scaricando il modulo sul sito dell'associazione Luca Coscioni e compilarlo e modificarlo secondo le proprie necessità ed esigenze. Se le condizioni fisiche non permettono di usare le precedenti forme, si possono esprimere le proprie volontà e “fare biotestamento” attraverso una videoregistrazione o con dispositivi tecnologici che consentono alle persone con disabilità di comunicare. Intanto, la cellula Coscioni di Rimini dall'inizio del 2023 sta portando avanti una serie di iniziative per fare conoscere alla cittadinanza i diritti in materia di “fine vita”. «In questo periodo – conclude l’associazione - stiamo raccogliendo le firme per una legge regionale di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito, che ha già raggiunto in poco tempo il numero necessario per essere discussa dall'Assemblea regionale».