Benzi e la Toscanini per il Dante di Liszt alla Sagra Malatestiana

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Tra i musicisti romantici, Franz Liszt fu l’unico a conoscere veramente Dante e a leggere per esteso la Divina Commedia. L’idea di elaborare una grande pagina sinfonica dedicata al poema prese forma nella mente del musicista quando era ospite della sua amante, la principessa Carolyne Sayn-Wittgenstein, che seguì la composizione dell’opera che percorre il mondo delle tre cantiche dantesche.

E sarà proprio nel segno di Dante l’inaugurazione della 72ª Sagra musicale malatestiana di Rimini. Al teatro Galli questa sera, con inizio alle ore 21, sarà proposto l’omaggio all’universo della Commedia composto da Liszt in una partitura visionaria, la Dante-Symphonie (Eine Symphonie zu Dantes Divina Commedia) affidata alla direzione di Manlio Benzi sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e con la partecipazione delle voci femminili del Coro del Teatro Comunale di Piacenza impegnate nel movimento finale immaginato dal grande compositore ungherese.


Un’opera sui generis

La Dante-Symphonie era, per il compositore, fin dall’inizio un paesaggio sonoro. Fu composta tra il 1855 e il 1857, ma immaginata molto prima: Liszt aveva in mente un impianto multimediale ante litteram, destinato a evidenziare i contenuti poetico-drammatici del testo attraverso una sintesi di musica, testo e immagine. Pensò al pittore tedesco Bonaventura Genelli per la proiezione di una sequenza di immagini durante l’esecuzione della musica.

Un fallimento al debutto

Per i costi esorbitanti il progetto fu lasciato cadere e così la Dante-Symphonie, con l’ingresso di un coro di voci femminili nell’ultima sezione, fu eseguita la prima volta nel 1857 a Dresda, a breve distanza dalla conclusione della composizione. Fu un disastro a causa delle prove inadeguate. Liszt, che aveva diretto in prima persona l’orchestra, ne uscì umiliato. Ciò non gli impedì di preparare meglio la volta successiva, l’11 marzo 1858 a Praga, con distribuzione di un programma che preparasse l’uditorio alla forma inusuale della composizione in due tempi.

La Dante-Symphonie è in effetti un lavoro che presenta importanti novità rispetto alla prassi dell’epoca: basti pensare che inizia con la totalità di re minore e termina in si maggiore.

Manca il Paradiso

Un’opera destinata a rimanere irrisolta per quanto formalmente compiuta: tre parti di questo lavoro sinfonico corale sarebbero dovute corrispondere alle tre cantiche della Commedia, eppure il Paradiso, alla fine, non fu musicato. Fu Wagner a sconsigliare l’amico dal cimentarsi col regno assoluto di Dio. Dopo Inferno e Purgatorio c’è quindi il Magnificat. Allo stesso Wagner l’opera è informalmente dedicata (il collega sarebbe poi diventato genero di Liszt).

L’allestimento riminese

A Rimini il ciclo dei disegni di Bonaventura Genelli troverà un punto di incontro con la musica grazie alle proiezioni curate da Ezio Antonelli, per far rivivere l’aspirazione dello stesso Liszt a un incontro tra linguaggi sonori e visivi grazie a uno speciale diorama che non fu mai realizzato e che nell’intenzione del compositore ungherese sembra prefigurare il futuro universo del cinema.


Dante-Symphonie è presentata in collaborazione con Francesca2021 e con il patrocinio di Dante2021 e Comitato Nazionale per la celebrazione dei 700 anni. biglietteria.comune.rimini.it

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