Beniamino del pubblico e mattatore della scena

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«Il commendatore Ermete Novelli ha compiuto uno dei suoi soliti miracoli: ha ridato la vita ad un morto». Il miracolo di cui parla Il Momento il 10 agosto 1911 è l’aver restaurato l’Arena al Lido, un «amabile baraccone» da tempo in condizioni precarie. Tanto insicuro e traballante da rischiare di non ottenere il permesso di agibilità da parte della pubblica sicurezza e quindi di rimanere chiuso. «In quindici soli giorni mercé la sua energia e coraggiosa iniziativa – attesta il giornale riferendosi a Novelli – ha svolto tutto un programma col quale ha risolto pienamente il problema del teatro a marina: abbellire e trasformare internamente ed esternamente il teatro in modo da renderlo un simpatico e gradito ritrovo estivo». Le opere fatte eseguire dal grande artista dell’arte scenica riguardano soprattutto il palco: alcuni lavori di muratura lo rendono ricettivo anche per spettacoli operistici e musicali. Inoltre con la ricostruzione del sipario, realizzato con apertura verticale – che oltre ad essere più pratica è anche di ottimo effetto scenico –, e il moderno impianto di luce elettrica, tutto l’ambiente è divenuto più gradevole ed elegante. Beniamino del pubblico riminese e mattatore della scena, Ermete Novelli (1851-1919) ha in affitto da quell’estate il teatro di marina e intende dirigerlo nel migliore dei modi. Vuole che diventi il “suo” teatro, ma anche il punto di riferimento delle più titolate compagnie drammatiche italiane. È sua intenzione fare dell’Arena al Lido un richiamo artistico di prim’ordine. L’attore non è nuovo alle cronache balneari. Assiduo frequentatore del lido, è sempre presente agli appuntamenti più significativi dell’estate riminese e spesso è anche artefice e animatore delle iniziative sociali più riuscite. Per l’amore che porta alla città, per averla sempre valorizzata con la sua presenza e con il suo impegno, riceverà dal Municipio la cittadinanza onoraria. Insieme con Olga Giannini (1867-1961), sua compagna nell’arte e nella vita, Novelli possiede un villino nei pressi dell’Arena al Lido. In questa dimora, acquistata nel 1900, si danno convegno gli artisti e i personaggi stravaganti del palcoscenico, amici di Olga ed Ermete. Nel 1910 i due attori, dopo anni di convivenza, decidono di celebrare il matrimonio religioso proprio nella chiesa della loro parrocchia, San Nicolò al Porto (L’Ausa, 13 agosto 1910). Rimesso in sesto il teatro di marina, il geniale artista mette in cartellone nella prima metà di agosto un ciclo di rappresentazioni straordinarie con le compagnie di Emma Gramatica (1874-1965) e di Riccardo Tolentino. Nella seconda parte del mese, coadiuvato da sua moglie Olga Giannini e dalla sua équipe, Novelli si riserva la scena. Il successo che riscuotono le sue recite è strepitoso. Tutte le sere pienoni e applausi a non finire. Al botteghino d’ingresso, riferisce il Corriere riminese il 22 agosto 1911, «il cartello esaurito, tanto per il parterre quanto per la prima e seconda galleria» è di normale routine. Maestro della recitazione e dotato di una versatile personalità scenica, Novelli è magistrale soprattutto nei monologhi: la sua mimica manda gli spettatori in delirio. Anche nelle pause l’artista si fa ascoltare, perché i suoi silenzi espressivi e coloriti sono più eloquenti delle parole. L’atmosfera magica che crea in sala con il suo imponderabile fluido è infranta solo dall’applauso incontenibile del teatro. I commenti e le ovazioni della stampa, tutta estasiata dalla genialità dell’attore, si sprecano. «Ermete Novelli! Ecco un uomo ed una gloria che noi riminesi consideriamo come nostra, come delle nostre famiglie», annota Il Momento il 24 agosto 1911 dopo aver constatato l’ennesima «profonda, entusiastica dimostrazione» di affetto del pubblico. «Il Novelli – continua il periodico – come un’aquila, vola su tutti, mago della scena, onore dell’arte italiana! Meritatamente egli è dei nostri artisti drammatici viventi il più celebrato». In questo clima di eccitazione collettiva giunge il 29 agosto 1911, la serata d’onore dell’artista. Durante l’intervallo dello spettacolo, condotto come sempre in maniera eccellente dal Novelli, l’avvocato Carlo Biancoli – presidente della Società anonima Bagni di Rimini, concessionaria dell’Arena al lido –, sollecitato dal sodalizio riminese degli “Amici del Teatro”, sale sul palco e tra l’emozione generale degli astanti intesta l’Arena al Lido ad Ermete Novelli (Il Momento, 31 agosto 1911). Quella sera il pubblico, in piedi, esplode commosso in un applauso interminabile. Una dimostrazione di riconoscenza e di profonda stima verso un grande della scena, che da quel momento legherà il proprio nome al teatro della “sua” città.

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