Durezza mentale, alternative e classifica. Quella che, sulla carta, doveva essere una tranquilla domenica biancorossa contro una Civitanova a secco lontano da casa (0/13), si è invece trasformata in un test davvero attendibile sulle future ambizioni dell’Andrea Costa. Ed, eccezion fatta per i risultati dagli altri campi, al coach Federico Grandi sono arrivate in pratica solo belle notizie.
Quota 36
Il successo di Ozzano a Montegranaro ha ulteriormente alzato lo sbarramento play-off, almeno per l’Andrea Costa. I conti sono presto fatti, se Faenza (come molto probabile) fa filotto, allora ai biancorossi serviranno due successi nelle ultime 4 uscite (Real Rieti fuori, Ozzano e Ancona in casa, e viaggio a Senigallia). Pesano il -9 rimediato all’andata proprio contro gli emiliani (sfida che si preannuncia caldissima, pure sulle tribune) e il -8 casalingo con la Goldengas. Insomma, a quota 34 viene difficile ipotizzare una classifica avulsa che premi Imola la quale, del resto, è storicamente allergica a questa soluzione. Basti ricordare l’incredibile catena di risultati avversi nello scorso finale di stagione, quando l’arrivo a 18 con Alba e Oleggio spedì i biancorossi ai play-out.
Durezza mentale
Di Corcelli e compagni è piaciuta domenica la calma e la determinazione con le quali hanno approcciato un avversario meno scontato di quanto dica la classifica. Anzi, attenzione alla Virtus, se riuscirà ad andare ai play-out. I biancorossi non hanno perso la testa nemmeno all’ennesimo sorpasso ospite sul 49-51 del 25’, la partecipazione sonora della panchina è rimasta sempre alta e pure chi, come Carnovali e Cusenza, magari avrebbe avuto qualche ragione per ragionare sulla prolungatissima sosta ai box, ha invece sostenuto i compagni con consigli e tifo. Insomma questa Andrea Costa vuole fortissimamente i playoff ed è ancora dentro alla stagione, a livello mentale e fisico.
Alternative
Non possono essere sfuggite a chi domenica era al Ruggi le rotazioni diverse dal solito di coach Grandi, che poi in conferenza stampa ha sottolineato di come avesse bisogno più di energia che di qualità, parlando della panchina per tutto l’ultimo quarto di Cusenza e Carnovali. L’impressione è che, sin dall’inizio, l’allenatore ozzanese abbia preso un rischio calcolato, sia per responsabilizzare i giovani, sia per far risparmiare qualche energia ai propri big. Ha provato a farlo pure con Trapani, ma gli alti e bassi di Fazzi e l’eccezionalità dell’ex Tigers glielo hanno impedito.