Basket B: RivieraBanca, che succede con le prime della classe?

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Una sconfitta non è un dramma. Per quanto brutta e per certi versi inaspettata (non per il risultato in sé, ma per la prestazione), quella con Ancona va analizzata e dimenticata quanto prima, anche perché nel mirino c’è già la trasferta di Jesi. Occasione buona per rifarsi, per mettere nuovamente due punti in cascina e per far macinare minuti a chi è appena rientrato, Eugenio Rivali, con l’incognita Saccaggi che resta ancora in dubbio (problema al polpaccio comunque in via di risoluzione). «È vero, è stato un brutto ko ma Ancona è squadra tosta, quarta in classifica, con ottimi giocatori e mille difese tattiche, una delle peggiori da incontrare senza Saccaggi e in un infrasettimanale - dice proprio il play di Rbr -. Hanno meritato, ci hanno messo subito in difficoltà, ma c’è anche da dire che era il secondo impegno infrasettimanale consecutivo, io sono appena rientrato, Andrea è fermo e gli altri è un po’ che tirano la carretta. Ci sta un momento di calo fisico e mentale, ci hanno appiattito la partita, senza farci mai prendere ritmo con le zone, poi è chiaro che se incappi in una serata così storta al tiro (3/36, ndc) certi match non li vinci mai». Come al solito lucidissimo, il Genio, nella sua disamina di una serataccia dove RivieraBanca era riuscita a tornare due volte a un paio di possessi, senza però mai riuscire a riprendere la Stamura. Capitolo rientro: dalla vittoria esterna a Roma con la Luiss (era il 16 gennaio) alla gara con Ancona (16 febbraio), Rivali aveva giocato con la Sebastiani Rieti (il 23 gennaio) senza alcun allenamento ed è rientrato in gruppo solo lunedì scorso. «Sono ovviamente indietro di condizione, spero di non avere altri intoppi, ma non penso di essere a più del 50-60%. In ogni caso guardiamo avanti, a Jesi non sarà facile, non facciamoci ingannare dalla partita vinta di recente o dalla classifica, loro sono una squadra folle, con almeno 80-90 punti nelle mani, dovremo dare una risposta forte soprattutto a noi stessi per dimostrare che siamo un team solido e che le giornate storte capitano a tutti». Tornando indietro, c’è una statistica che inizia a diventare rilevante: i quattro ko stagionali sono arrivati tutti contro squadre comprese nelle prime cinque posizioni di classifica, con un solo successo, al Flaminio sulla Sebastiani Rieti, quando Tassinari però entrò in trance ribaltandola da solo. È vero che di queste cinque, solo in due casi Ferrari ha potuto avere tutti gli uomini a disposizione, ma quando il livello si alza e la qualità non è più così diversa, servono una cattiveria e una rabbia ancor più marcate. Sarà questo l’ultimo step?

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