Basket B, Riviera Banca: un mercoledì al Flaminio contro Senigallia dell'ex Luca Bedetti

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Se Tassinari, per una volta, non gira, che problema c’è? Quante squadre possono permettersi, oltre al numero 0 ex San Vendemiano, un ‘califfo’ per la categoria come Eugenio Rivali? Nessuna. E infatti Rbr si gode anche il suo Genio che a Montegranaro, nel finale, ha disegnato due penetrazioni delle sue per archiviare una pratica che nel terzo periodo, sul +16, sembrava in controllo ma a ridosso dell’ultima sirena, si era leggermente complicata (Sutor a -4 a 3 giri di lancetta dal gong).
«Si, abbiamo smesso di segnare e ci siamo leggermente impantanati sulla loro zona - dice il numero 10 biancorosso - però direi che siamo sempre stati sotto controllo. È stata una prestazione buona, loro anche se hanno 2 soli punti non sono per niente male, forse non l’abbiamo mai completamente chiusa. Quando c’è bisogno, posso segnare e visto che avevamo perso un po’ di ritmo in attacco, sono contento di aver trovato quei 2-3 canestri. Mi ricordo ancora come si fa».
Non c’è tempo, comunque, per staccare la spina: domani al Flaminio (ore 18) arriva Senigallia di Luca Bedetti, che ha lasciato strada ad Ancona ma si è confermata ostica, poi domenica si va a Rieti, nella tana della Npc di Gabriele Ceccarelli, vecchia conoscenza non solo del basket riminese e santarcangiolese ma anche di Rivali, che lo ha avuto come trainer proprio a Montegranaro, sponda Poderosa, qualche anno fa vincendo la serie B.
«Senigallia ci ha messo in difficoltà in Supercoppa, battendoci, anche se mancavamo io e Tassinari - ricorda il play pesarese -. Era una situazione diversa, ma si tratta di un gruppo con dei valori, che fa giocar male le altre squadre. Non sarà semplice».
Tra l’altro, Rimini insegue oltre alla vetta della classifica sempre occupata da Roseto, anche un posto nelle Final Eight di Coppa Italia alle quali si qualificano le prime due dei quattro gironi alla fine dell’andata. «È alla portata, ma ancora ci mancano sei partite, è molto lunga. Pensiamo a vincerle tutte, poi tanto meglio se centreremo l’accesso».
E la convivenza con Tassinari come va? Quali consigli può dargli? «Secondo me deve migliorare nella solidità difensiva e mentale ma ci lavora costantemente col coach, che gli sta parecchio addosso in settimana per farlo crescere anche sotto questo aspetto. Io sono l’esatto suo opposto, per cui siamo complementari, possiamo giocare anche insieme. Se mi ricorda Simoncelli? Abbastanza, sono entrambi capaci di fare canestro in svariati modi, forse Alex è un po’ più tosto difensivamente, mentre Tasso ha uno spiccato talento offensivo. Sono in ogni caso due super giocatori, di quelli con i quali vorresti sempre giocare». E viceversa, direbbero entrambi.

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