Basket B, Ranuzzi: "Il derby di Imola? La differenza la farà la salute"

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«La differenza nel derby? La farà chi ci arriva più in salute. Vista la settimana che stiamo vivendo, sono convinto che questo fattore risulterà decisivo».
Fedele al vecchio adagio “quando c’è la salute c’è tutto”, Alex Ranuzzi sintetizza alla perfezione lo stato d’animo di Andrea Costa e Virtus e dei rispettivi staff tecnici a pochi giorni dalla stracittadina. Biancorossi (Montanari e Barbieri, con Corcelli in ripresa) e gialloneri (Aglio e Morara) sono alle prese con l’influenza. «Peccato, perché la vittoria con Jesi ci aveva permesso di vivere un lunedì sereno dopo tanto tempo. Tornare in palestra quando vinci ha sempre un sapore diverso, purtroppo ci si è messa di mezzo l’influenza e adesso speriamo di recuperare tutti per il derby».


La passione di una città

Alex Ranuzzi, domenica, sarà con i suoi 35 anni il giocatore più esperto in campo. Ne ha viste davvero di tutti i colori in una carriera segnata da piazze importanti come Forlì, Bologna, Mantova, Siena, Scafati e Caserta, senza dimenticare gli inizi a Ozzano e le tappe a Castelletto, Latina e Cento. «L’attesa della città stiamo cominciando a percepirla, Imola vive di basket e aspettava questo momento da 35 anni. Non sono tanti i posti in Italia dove si giocano derby del genere, sia per la categoria che per la passione dell’ambiente. Cosa cambia nell’approccio? Nulla. È da inizio stagione che lavoriamo assieme a coach Grandi per presentarci la domenica al massimo della concentrazione e della forma fisica e mentale possibili. Ognuno segue la propria strada e ha bisogno di modalità diverse per riuscirci ma, contro Jesi, si è visto che essere al 100% il giorno della partita fa la differenza. Proprio per questo, ribadisco, la sfida con la Virtus sarà decisa dalla forma fisica».


Difesa, difesa e ancora difesa

La speranza dei tifosi biancorossi è che, grazie al successo su Jesi, l’Andrea Costa si sia lasciata alle spalle il momento peggiore, quello dei cinque ko di fila e di un attacco spesso fin troppo in difficoltà. «Ci è successo quello che capita alle squadre nuove: quando arrivano i problemi e i periodi duri, diventa più complicato reagire se hai cambiato tanti giocatori. Qui sono rimasti solo in tre, Corcelli, Fazzi e Trentin, quindi certi equilibri vanno trovati, anche passando da serie negative. Dobbiamo restare ben saldi nei nostri punti forti, in primis la difesa, poi proseguire sulla strada di una maggiore fluidità offensiva. Questo può significare una volta insistere sul post-basso, un’altra sul contropiede e così via, anche a seconda di ciò che concedono gli avversari, ma è fondamentale fermare la palla il meno possibile».
Di certo l’Andrea Costa, come tutte le altre squadre, sta vivendo una stagione diversissima da quelle passate e molto stressante. «La formula e la riforma hanno spostato ancora di più il momento decisivo del campionato verso aprile, quindi sarà fondamentale arrivare in ottima condizione lì. Per certi versi, insomma, la pressione potrebbe essere anche minore in regular season, ma la presenza della Virtus ha cambiato tutto, perché giustamente i tifosi sono portati a fare paragoni con il rendimento dei rivali e i gialloneri sono partiti davvero fortissimo».

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