Basket B, prima soffrire e poi colpire: la ricetta di Rimini

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Stavolta il peso sotto-canestro si è fatto sentire eccome. E ha fatto la differenza in tutto e per tutto, nel derby che Rbr si è presa, più di classe ed esperienza che di rabbia, contro Faenza alla lunga stritolata dalla maggior fisicità dei biancorossi. Il primo, nitido segno della forza di RivieraBanca si è avuto a fine secondo quarto, quando pur soffrendo, i ragazzi di Ferrari hanno ricucito da -13 a -3, dando il là a quel che sarebbe successo dopo.

«Siamo partiti molto contratti e loro erano in gas come peraltro si sapeva - conferma Tommy Rinaldi, uno dei protagonisti del successo Rbr -. Ci hanno colpito in velocità, ma siamo stati bravi a resistere. Il primo passo è stato soffrire e recuperare, portandoci pari a metà tempo».

Tra chi aveva faticato nella prima parte di gara c’era anche il capitano biancorosso, che poi si è decisamente sciolto: il 2/11 dal campo non è il massimo della vita, ma un paio di canestri e svariati rimbalzi offensivi hanno cambiato completamente l’inerzia del derby. «Volevamo sfruttare la nostra taglia fisica e i chili in più, come preparato in settimana e ci siamo riusciti. Personalmente non sono ancora al 100% ma sto lavorando duro, Ferrari è un coach molto esigente ma allo stesso tempo chiarissimo: ti dice esattamente cosa vuole e quindi anche per noi giocatori è più semplice».

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