Basket B play-out, Tigers: viaggio fondamentale a Montegranaro

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«Garatre è la partita più importante», una frase fatta che in questi giorni riecheggia tra tutte le società impegnate tra play-off e play-out. Tutte tranne i Tigers Cesena di questi tempi che sono arrivati a questo punto senza certezze e che anche in caso di vittoria non potrebbero certo sedersi sugli allori. Questa sera alle ore 21, infatti, c’è la prima importante occasione per strappare un successo alla Bombonera di Montegranaro e non ritrovarsi con le spalle al muro. Una situazione certo non semplice per una squadra che a più riprese ha dimostrato di non aver capacità mentali per poter gestire i favori del pronostico.
Servono dunque 40 minuti di voglia in un palazzetto dai tratti novecenteschi che spesso si trasforma in un catino dove giocare a basket risulta impossibile. Aiuterebbe anche avere apporto da tutti gli elementi della rotazione per contrastare la squadra marchigiana che ha dimostrato spesso di sapersi leccare le ferite al meglio e giocarsela con quel poco che oggi ha a disposizione. Nonostante tutto, le energie al terzo impegno nel giro di sei giorni saranno evidentemente pochissime. Un punto a favore dei bianconeri considerando i minutaggi a cui sono costretti gli avversari: Masciarelli e Crespi hanno giocato per esempio 40 minuti in garadue.
A suonare la carica per Cesena è Simon Anumba: «Questa sera servirà una prestazione di spessore per uscire dal campo con un risultato utile. A livello difensivo abbiamo fatto un lavoro egregio in tutte e due le partite, limitando in ogni modo e maniera possibile i maggiori talenti tra gli avversari e scommettendo sulle qualità di giocatori che sin qui non avevano dimostrato di poter fare così bene. La vittoria dopo otto sconfitte consecutive tra regular season e inizio dei play-out ha sicuramente avuto un impatto dal punto di vista mentale. In questi giorni ho visto la squadra più tranquilla e consapevole di dover vincere ancora due battaglie per conquistare la salvezza».
Classe 96 Anumba ha superato alcune noie fisiche che lo avevano limitato nell’ultimo mese. La schiacciata in campo aperto di garadue ne è la grande dimostrazione e il tecnico bianconero ha bisogno di affidarsi a lui nei momenti più delicati del match. «Dall’arrivo del nuovo tecnico ho leggermente cambiato il mio ruolo. Da ala di ruolo ora tendo a giocare più sotto le plance arrivando a coprire il ruolo di 5, una soluzione necessaria per cercare di cambiare le carte in tavola e mettere in difficoltà i lunghi avversari. Una soluzione che sta dando buoni frutti».

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