Basket B, Petrucci: "Blacks, ci teniamo la crescita"

Fine dei giochi per “gli angeli con la faccia sporca”, prima di fango e ora rigata dalle lacrime, che abbandonano una stagione da record. Osannati, abbracciati, quasi cullati dalle tremila persone che hanno reso il PalaCattani un catino ribollente di passione, così lontano e così vicino da quei giorni in cui le stesse assi erano state calcate da chi aveva perso una casa, le sue cose, il suo mondo. Faenza che perde sul campo, Faenza che vince sugli spalti, con un patrimonio d’amore che può diventare circolo virtuoso (felice la scelta dirigenziale di regalare le due partite alla città sofferente), Faenza che spera un giorno di poter essere lei la Rieti, lei la Rimini di turno, sempre “un passettin per volta”, sempre “andandoci dietro”, sempre con l’orgoglio di chi sa spalare fango, inghiottire le lacrime e ripartire. I Raggisolaris vanno in vacanza conservando quanto di bello costruito in stagione: il raggiungimento del proprio obiettivo primario, ovvero la qualificazione alla B d’eccellenza, il record di vittorie stagionali, il punto più alto toccato con la finale del tabellone promozione, la crescita in quantità e di attaccamento del pubblico, ed una sorta di “riconoscibilità” sul piano nazionale del proprio lavoro, che rendono Faenza una piazza appetibile. Da oggi la dirigenza sarà già al lavoro per preparare il prossimo campionato, che dovrebbe partire dalla conferma di coach Garelli. Al tabellone finale approdano i sabini, accompagnati da Vigevano e Orzinuovi, mentre l’ultima duellante sarà svelata da garacinque tra Luiss e Fabriano. E che i marchigiani siano ancora in ballo rode un po’ perché, grazie all’idea balzana della LNP di far affrontare nello stesso tabellone le prime due del girone, la presenza di Rieti ha fatto diventare più conveniente arrivare terzi piuttosto che secondi, ma come ha rimarcato coach Garelli, non si poteva “giocare a perdere” l’ultimo spicchio di campionato. Resta l’amarezza per non essersi guadagnati il viaggio della speranza a Rieti, una garacinque che i Blacks avrebbero meritato: «Ci abbiamo provato in tutti i modi – è il rammarico di capitan Marco Petrucci – lottando anche contro la sfortuna, con una città intera che ci ha spinto. È finita con l’epilogo più amaro, ma cerchiamo di vedere il lato positivo: si tratta di un passo avanti rispetto alla scorsa stagione, quando siamo usciti in semifinale. Il pubblico è stato incredibile, lo abbiamo sentito vicino per tutti gli 80 minuti delle due gare interne. Spero che i nostri tifosi siano stati contenti dello spettacolo e che continuino ad affollare il PalaCattani. Ora mi aspetto che Rieti salga in A2 ma faccio il tifo anche per Fabriano, perché ha avuto tanti gravi problemi di infermeria in stagione». Petrucci ha il contratto anche per la prossima stagione: «Ho intenzione di onorarlo. La società ha dimostrato di essere ambiziosa e capace di investire».