Basket B, Faenza ha il problema delle false partenze
Sono problemi di “carico”, quelli dei Raggisolaris. Che a Roseto hanno perso una parte del bagaglio in avvio gara e il resto nel finale, dopo l’affannosa rincorsa che ha bruciato troppe energie. Chiara la trama di un match che ha vissuto il primo e più corposo spartiacque all’approccio, con Faenza recidiva (era già andata sotto 0-9 con Cesena) nell’attendere succube la partita, senza morderla dalla palla a due, fino all’oberante 19-2 del 7’. Le scorribande di Ballabio, l’esuberanza fisica di Aromando e la concretezza di Ugolini, in connubio con una difesa zone press efficace, che forzava 17 perse alla Liofilchem, avevano poi permesso ai neroverdi di toccare il cielo con un dito al 28’, ma il vantaggio è durato appena 20”. Il conto per lo sforzo rimonta è giunto salato nel quarto periodo: le concessioni di spazio per mancanza di fiato nelle rotazioni difensive, e gli errori sulle buone soluzioni dall’arco e dalla lunetta, denotano la mancanza di lucidità finale. Con qualche rammarico per prestazioni individuali sottotono come quella di Reale, con parziale scusante per allenamenti a scartamento ridotto in settimana per i postumi di una contusione patita coi Tigers, di Siberna, al primo vero down stagionale, nonché quella di un Vico dalle polveri ancora bagnate (il 2/11 è quasi una prosecuzione dell’1/8 sciorinato con Cesena) e stavolta meno incisivo anche in assistenza. Va segnalato il festoso trattamento dei supporter abruzzesi nei confronti di Simone Pierich, team manager Raggisolaris, che ha vestito la maglia di Roseto per due stagioni, dal 2018 al 2020: «Ho vissuto un piacevole pomeriggio rivedendo vecchi amici e poi in campo, quando sono stato accolto con una standing ovation nel pre-gara. Fa piacere, vuol dire aver lasciato qualcosa in un posto, ed ho provato sensazioni da brividi. Roseto è una piazza che vive per il basket ed ha tanta passione. Peccato per il risultato: abbiamo pagato troppo l’approccio morbido, dobbiamo risolvere i nostri problemi, valutare bene alcune situazioni. Abbiamo ancora tanto lavoro da fare».