Basket B, Andrea Costa: vittoria dai nervi tesi

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Tutto come previsto. Per certi versi. Il gennaio atipico dell’Andrea Costa, con due trasferte impossibili (Rieti e Fabriano), un turno di riposo (domenica prossima causa il forfait di Firenze) e una partita da vincere ad ogni costo (quella con Empoli) sta proseguendo secondo logica. Peccato, però, che risultati a parte di logico nel momento biancorosso ci sia ben poco, specie evidenziando l’eccessivo nervosismo di alcuni giocatori anche nel successo ai danni dell’Use.

Capitano, così non si fa

«Alcune cose non mi sono piaciute oggi (domenica, ndr) e martedì ne parleremo. Alcuni giocatori erano troppo nervosi. Questo atteggiamento non va bene e ci torneremo sopra in settimana». Le parole di coach Federico Grandi, al termine della sfida con Empoli, hanno evidenziato la legittima delusione del nocchiero biancorosso (e non solo) per i comportamenti di elementi chiave come Lorenzo Restelli e soprattutto il capitano Nunzio Corcelli, che dovrebbero invece trasmettere serenità e leadership al resto del gruppo. Difficile comprendere il nervosismo del prodotto del vivaio Olimpia, pur autore di una prova solida e positiva con Empoli. Facce storte, scuotimenti di testa a ogni cambio e a fine partita, come successo già contro San Miniato, tanta fretta di tornarsene a casa. Al punto di dover essere richiamato per andare a salutare la curva con già la felpa e il borsone addosso.

Quanto al capitano, basterebbero le cifre delle ultime quattro partite: 2.7 punti e 2 perse di media, con 1/9 dalla lunga distanza e un complessivo 23% dal campo. In due anni e mezzo di biancorosso, non era mai successo che terminasse una partita di campionato senza tirare. La brutta reazione al cambio dopo 48” del secondo quarto è stata vista da tutto il palazzo: fino a quel momento, per inciso, Corcelli aveva messo assieme un solo rimbalzo, due falli, due perse, -3 di valutazione e -7 di plus minus in 4’53” di utilizzo. Facile prevedere che la società vorrà parlargli, anche perché, al di là di un calo di rendimento, il capitano è per antonomasia chiamato a un atteggiamento responsabile e di esempio. Specie nei confronti del resto del gruppo.

La reazione di Agostini

Domenica Grandi ha pubblicamente elogiato Pietro Agostini che, per quanto messo ben presto in discussione, è stato bravo ad alzare il suo rendimento. Dopo quel famoso “non entrato” punitivo nel derby di Faenza del 13 ottobre, l’ex Tigers è andato in doppia cifra quattro volte su otto partite, rispetto alle zero nelle sei precedenti. I suoi numeri degli ultimiotto8 match dicono 10.2 punti, 5.4 rimbalzi e 10.3 di valutazione in 20’ di utilizzo, con il 48% da tre e il 68% dai liberi. A dimostrazione che la palla può essere pure “leggera”, se l’atteggiamento è quello giusto.

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