Basket B: Andrea Costa-Preti, un incrocio crudele
Il destino degli sportivi, alle volte, è davvero crudele. Pensate a Jacopo Preti, imolese doc, nato e cresciuto nella sponda biancorossa della città, prima sotto il vivaio International poi in prima squadra all’Andrea Costa. L’anno scorso il lungo 29enne ha vinto il campionato con la Juvi Cremona, non confermato si è accasato al Fiorenzuola e adesso si troverà a contendere la sopravvivenza sportiva proprio all’Andrea Costa. «Questa onestamente è la situazione che volevo evitare sin da inizio stagione – commenta Preti – avrei preferito qualsiasi avversario all’Andrea Costa. Comunque andrà a finire la serie, infatti, non sarò felice al 100%».
Tripla galeotta
Il bello (o il brutto ..) è che senza la tripla segnata proprio da Preti a pochi secondi dalla fine di Matelica-Fiorenzuola, domenica scorsa, i piacentini avrebbero chiuso al 10° posto, trovando nella serie play-out la Virtus Imola: «Se era meglio non infilare quel tiro? – riprende l’imolese – Certo, questo pensiero mi ha sfiorato più volte negli ultimi giorni, ma per noi vincere era troppo importante e sono rimasto tutta la partita ben focalizzato sull’obiettivo (31 punti per lui, ndr). Ora ci aspetta una serie durissima, a livello sia fisico che mentale, perché giocare potenzialmente 4 volte nel giro di 6 giorni rappresenta davvero un sforzo molto pesante».Fiorenzuola aveva cominciato la stagione puntando alla metà alta della classifica, ma la sorte ci ha messo lo zampino: «Abbiamo subìto davvero di tutto, basti dire che siamo riusciti a giocare al completo la miseria di 3 partite. Poi quando abbiamo cambiato l’allenatore (Lottici al posto di Galetti, ndr) è servito del tempo per adeguarsi al nuovo sistema di gioco. Ora la vittoria a Fiorenzuola ci ha dato morale e fiducia, ne avevamo bisogno anche e soprattutto per questo motivo. La chiave contro l’Andrea Costa? Decideranno tutto i nervi. Ho già giocato partite del genere, sia per la promozione sia per la retrocessione (serie play-out in biancorosso nel 2020-2021, ndr), e quello che conta è soprattutto la testa».