Basket A2: Unieuro, il pericolo arriva da chi ti conosce bene

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Scurdammoce ’o passato? Impossibile, anche solo da chiedere. Mettiamo a frutto una grande esperienza di quattro anni in un nuovo contesto per farne le fondamenta di un percorso che continua e si sviluppa? Quello sì ed è quanto si aspetta e sta impegnandosi a costruire a Scafati Francesco Nanni, il forlivese che dal 2017 alla scorsa primavera è stato assistente di Giorgio Valli, Marcelo Nicola e Sandro Dell’Agnello sino a diventarne nell’ultima stagione il vice sulla panchina dell'Unieuro.

Spazio all’emozione

Domenica, il big match tra biancorossi e campani (nelle cui fila oggi pomeriggio, a ricorso discusso, si scoprirà se potrà essere presente lo squalificato Ed Daniel) sarà quello del suo ritorno al Pala Galassi. Da avversario, emozionato da un lato e pronto a mettere a disposizione dei suoi la conoscenza diretta che ha dei giocatori forlivesi e delle tattiche di Dell’Agnello. «Emozione sicura, tanto più sapendo che ci saranno tanti tifosi al palasport, ma la sto già provando adesso, è inevitabile - afferma Nanni - Quattro anni così belli e formativi sono un tesoro che porterò sempre con me e domenica non potrò che sentirmi a casa tra tanti volti amici pur sedendo su una panchina diversa». Quella nella quale affianca coach Alessandro Rossi che quest’estate l’ha voluto fortemente con sé. «Il nostro rapporto di stima nasce dalla serie play-off tra Unieuro e Rieti del 2019 e la scorsa estate è arrivata la sua proposta prima di quella concreta della Pallacanestro Forlì con cui avrei dovuto rinnovare il contratto. L’ho accettata perché credo che il mio percorso di crescita personale e professionale richiedesse un banco di prova lontano dalla mia città, un’esperienza che mi permettesse di imparare cose diverse dopo tutte quelle, importantissime, che ho appreso da Dell’Agnello. È così che posso conoscere meglio anche me stesso, i miei pregi, i difetti da correggere». In una parola, si potrebbe dire “arricchimento”. «Esattamente, perché esperienze diverse, allenatori diversi, ti danno sempre qualcosa su cui fondi anche la tua pallacanestro». Quella di Francesco Nanni, prima o poi, capo allenatore? «Ho ancora tantissimo da imparare, certo mi piacerebbe, ma senza fretta e nel contesto giusto». Per ora giusta è Scafati che ha iniziato a spron battuto, ben oltre le aspettative della vigilia. «Io mi sto trovando molto bene al di là del record di 6-0, sono contento del lavoro che stiamo svolgendo e dell’opportunità che sto vivendo. Poi è vero che non eravamo sul primo gradino del podio dei ranking prestazionali, anche perché non siamo la squadra più costosa dell’A2. Vogliamo, però, essere protagonisti e ora stiamo giocando bene, sia in attacco, sia in difesa: siamo lunghi, Parravicini che è il nostro 10°, gioca 9 minuti a partita, siamo solidi ed efficaci anche nelle alternative che troviamo se le nostre prime opzioni risultano meno efficaci». Forlì avvisata, dunque, ma che Unieuro troverà contro Nanni? Così l’ex biancorosso: «Una squadra che proverà a mettere subito fisicità sui nostri esterni per impedire che la nostra manovra sia fluida. Noi dovremo provare ad esserlo comunque, ma l’Unieuro avrà il coltello tra i denti e sa come affrontare i big match in casa. Me lo ricordo dall’anno scorso quando battemmo Scafati e Napoli».

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