Basket A2, Unieuro: Cividale è un'insidia vera
Emozioni, soddisfazioni e delusioni dell’ultimo turno di campionato? Mai come adesso vanno messe immediatamente alle spalle, perché il volume dell’importanza delle gare che già da sabato attendono Unieuro Forlì, RivieraBanca Rimini e OraSì Ravenna sale esponenzialmente e con appena sei giornate da giocare nella prima fase del torneo di A2 il tempo concesso alle squadre per raggiungere i primi, importanti obiettivi, inizia a stringere.
Arrivare alla fase a orologio in una posizione o in un’altra, portarsi in dote più o meno punti derivanti dagli scontri diretti, sono fattori che possono cambiare gli orizzonti, se non i destini, di un’intera stagione. È allora il momento di capire come le tre romagnole siano posizionate in riferimento agli obiettivi attualmente perseguibili e cosa servirebbe loro per raggiungerli.
Forlì con vista podio
Ora come ora per l’Unieuro non conta in quale posizione arrivarci, ma solo esserci. Ovviamente tra le prime tre che sfideranno il podio del girone Verde per determinare le prime sei teste di serie dei due tabelloni play-off. Sei giornate da giocare e sei punti di vantaggio sulla quarta, ossia Udine: è un margine importante, ma ancora non di sicurezza, specialmente guardando il calendario che prevede lo scontro diretto alla penultima giornata.
Da giocare al Pala Galassi, ed è un vantaggio, ma il vero fine è renderlo ininfluente, tanto più considerando che poi l’Unieuro chiuderà a Bologna e urge minimizzare i rischi di un sorpasso sul filo di lana. In quest’ottica, proprio il turno del fine settimana potrebbe essere determinante. Forlì va a Cividale e la mina vagante di coach Pillastrini è un’insidia vera come Cinciarini e compagni sperimentarono all’andata. Udine, invece, va a Pistoia, unico campo imbattuto dell’A2 dove in una sfida come questa può succedere di tutto.
L'Unieuro gioca in anticipo, serve dunque per prima: dovesse aumentare a 8 punti il vantaggio il podio finale sarebbe ormai ipotecato, si riducessero a 4 le distanze, verrebbe minacciato e renderebbe forse decisivo lo scontro diretto del 19 marzo.