Basket A2, Unieuro: attenta all'ex Carroll

Le partite sono tutte importanti e dal momento in cui Kalin Lucas ha potuto indossare la casacca biancorossa, ossia dalla trasferta di Latina in avanti, per l’Unieuro e la sua missione-rimonta lo è stata realmente ognuna. Ora, però, che la serie positiva è giunta a quota 4, arriva la gara che ha davvero un valore doppio: domani al Pala Galassi tornano l’Eurobasket Roma e Jeffrey Carroll, l’ala statunitense che cercherà di prendersi la sua rivincita in campo nei confronti della società che prima lo ha scelto poi ripudiato. Un tiro mancino che Forlì deve assolutamente evitare perché quello con i capitolini è lo scontro diretto per definizione: vincerlo e consolidare il 7° posto è l’unico risultato possibile per Giachetti e compagni.

Una parentesi deludente

Se le motivazioni speciali non mancheranno a Carroll, lo stesso vale per i romagnoli, che devono vendicare la tripla da metà campo sulla sirena di Kenneth Viglianisi in garauno degli scorsi play-off, una ferita ancora non suturata. Duplice missione, quindi, quella dei romagnoli, che davanti avranno un’Eurobasket diversa da quella che li battè all’andata. Sotto canestro ci sono i 208 centimetri dell’italo-inglese Scott Ulaneo (al posto di Molinaro passato a Faenza), ma soprattutto c’è Jeffrey Carroll su cui resterà sempre il dubbio se fosse più inadatto lui al gioco dell’Unieuro o se questa non abbia mai saputo sfruttarne le doti di contropiedista e tiratore. Una parentesi oltremodo deludente la sua in Romagna: 12 gare disputate a 9.4 punti di media col 38% da due, il 31% da tre, 3.3 rimbalzi e un oceano di voragini difensive. Con lui il record di vittorie è stato del 50%, 6 successi e altrettanti ko, da quando è arrivato al suo posto Erik Rush i risultati sono stati pressoché identici (6-5 il bilancio), ma in campo la squadra ha cambiato pelle trovando un giocatore decisamente più funzionale. Meno realizzatore (anche se poi in realtà segna di più, 10.6 punti a gara), decisamente più utile in difesa e a rimbalzo dove lo “svedese” viaggia a 5 di media contribuendo a fare sì che la squadra non soffra più sotto le plance come, invece, in precedenza.

Gli unici lampi

Di Carroll restano due ricordi positivi: gli 8’ di sacrificio nel primo tempo con Cento pur con la febbre a 38° e 25’ stratosferici a Ferrara quando sembrava potesse prendere in mano le redini dell’attacco durante l’assenza per infortunio di Kenny Hayes. Le gare seguenti disillusero e portarono al taglio dopo il successo su Nardò del 19 dicembre, illuminato dalla sua perla in maglia biancorossa: una super schiacciata di pura rabbia. Adesso è a Roma, viaggia a 13.3 punti e 7 rimbalzi in un contesto più adatto a lui. Da 3, però, non è annata, tira col 22%. «Alla Pallacanestro Forlì ho vissuto una situazione diversa e purtroppo non ha funzionato - spiega Carroll - Da quando sono arrivato a Roma sto lentamente tornando il giocatore forte che so di essere: qui abbiamo le possibilità di fare qualcosa di speciale e sono entusiasta di vedere cosa siamo capaci di fare per finire nel migliore dei modi il campionato».

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