Basket A2, sportellate e triple: ecco il Simioni di Rbr
Sentire parlare Alessandro Simioni si percepisce che la sua maturità va ben oltre l’età anagrafica. D’altronde se un ragazzo a 14 anni va via di casa per giocare a basket (a Pesaro) e a 25 ha vestito sei casacche (Rimini è la settima) in piazze importanti, deve essere per forza maturo. La palestra Gotha di via dello Stambecco ha dato il benvenuto ufficiale a Simioni tornato in Romagna dopo le esperienze a Imola e Ravenna: con RivieraBanca ha sottoscritto un contratto biennale («ma sarà destinato nuovamente a salire al piano superiore perchè sa bene dove arrivare» ha detto il diesse Turci). «A livello ambientale mi sono già inserito, lo sforzo fisico per la preparazione è tosto ma avevo bisogno di lavorare perché sono rimasto fermo quasi sette mesi dopo l’infortunio di Treviso». Viene spontaneo chiedergli cosa ne pensa della doppia dimensione che gli chiede Ferrari: infilare le triple e fare sportellate sotto canestro. «Il coach è stato subito chiaro: mi ha elencato le mie qualità, i difetti da limare e mi ha detto quello che ha in testa per me. I rimbalzi? Ci sto lavorando, durante un time-out nell’amichevole contro Ravenna, il coach mi ha detto ‘sei imbarazzante’ (qui Simioni se la ride, ndr). E devo essere meno autocritico: è vero, io sono molto esigente ma non devo auto-flagellarmi dopo un errore. Per quanto riguarda le triple, l’anno scorso ho lavorato tantissimo su questo fondamentale, anche con sedute individuali, mi è sempre piaciuto costruire un buon tiro». Simioni è rimasto favorevolmente impressionato da Justin Johnson («un super atleta e quando gioca in post basso mi dà la possibilità di preparare il mio tiro») ma in generale da tutta la squadra. «Non c’è un giocatore che accentra su di sè il gioco, non abbiamo un vero e proprio catalizzatore, a noi piace passarci la palla. Logico che poi nei momenti caldi della partita ci sarà sicuramente qualcuno che dovrà prendersi maggiori responsabilità. Per un giudizio complessivo su RivieraBanca preferirei aspettare che la squadra si possa allenare finalmente al completo, anche se la società è riuscita ad assemblare la squadra molto bene».