Basket A2, Rodriguez pronto a un Rieti-Unieuro speciale

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E' la prima trasferta della stagione, è una rivincita a distanza del turno di play-off perso a garacinque al Pala Sojourner nella primavera del 2019, ma è anche e soprattutto il “derby di Jef”.

La sfida di domenica dell'Unieuro sul parquet della Kienergia Rieti è particolarmente sentita dal play-guardia biancorosso Yancarlos Rodriguez, nato in Repubblica Dominicana, lanciato dal florido vivaio della Stella Azzurra Roma, ma di fatto reatino non solo per l'inflessione che denota quando parla, ma perché a Rieti è cresciuto come ragazzo e come “apprendista cestista”.

Fu, infatti, nel Basket Club La Foresta Rieti che “Jef” mosse i primi passi su un parquet. Per lui è un ritorno a casa, a quel palasport dove ha appreso ad amare questo gioco. «Ci sono cresciuto davvero al Pala Sojourner, è lì che mi sono emozionato e ho vissuto tante stagioni da tifoso vedendo grandi campioni. Se devo dirne due che mi affascinavano maggiormente, scelgo Roberto Feliciangeli tra gli italiani e Morris Finley tra gli americani: mi faceva letteralmente impazzire, faceva sempre la cosa giusta, sul campo era ovunque ed era di una concretezza pazzesca».

Dalla sua infanzia ad oggi sono cambiate tante cose e “tante Rieti” che si ritrova nel 2020 con due società, la Npc in A2 e l'ambiziosa Real Sebastiani di coach Alex Righetti, del general manager Domenico Zampolini e di Klaudio Ndoja, in serie B. «Tanti protagonisti della mia infanzia sono ancora attivissimi, da Luca Colantoni, che ultimamente si è un po' defilato, al mio primo istruttore Giacchino Fusacchia che per il basket di Rieti è una leggenda (allenò anche Kobe Bryant bambino ndr). Credo che per il basket della mia città sia un momento florido anche se vedere il Pala Sojourbner vuoto mi farà affetto: meglio per noi, però la mancanza del sesto uomo la sentiamo anche al Pala Galassi e direi che l'assenza di questa spinta non deve essere un alibi per nessuno, poiché vale per tutti e ci fa giocare ad armi pari».

Ecco, quali sono le armi di Rieti e quali di Forlì? Rodriguez, dopo avere visto mercoledì la sfida tra Ravenna e Kienergia, ha le idee chiare. «La Npc è una buona squadra che tra l'altro sarà molto determinata dopo i recenti ko e la tirata d'orecchie che ha ricevuto dal proprio presidente. Inoltre Taylor è un giocatore con molto talento e Pepper quando si accende in attacco è pericolosissimo. Noi, però, vogliamo andare a Rieti a vincere, di un punto o di 30 non fa differenza, ma vincere è il solo obiettivo. Credo che se riusciremo difensivamente a togliere ai nostri avversari qualche certezza per poi alzare il ritmo in attacco, orientandolo su quello che piace a noi, per la Npc sarà molto dura giocare contro l'Unieuro. Però...». Rodriguez si ferma, ma solo un attimo. «Però questa è teoria, dovremo essere molto bravi a fare tutto questo in campo».


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