Basket A2, Petrovic: "A Ravenna il mio primo biennale"

Dopo tanti “si dice” e altre classiche voci di mercato, cominciano a essere piantati i primi mattoni ufficiali del Basket Ravenna 2022-'23. Il primo innesto è un giocatore che in tempi recenti, contro i giallorossi, ha ingaggiato derby arricchiti da prestazioni importanti. Da Ferrara, infatti, è arrivato Danilo Petrovic. L'ormai ex biancazzurro, classe 1999, 203 cm d'altezza, è un numero quattro naturale ma che sa disimpegnarsi in modo efficace anche oltre i 6.75. È alla quinta esperienza in A2 dopo Montegranaro, Forlì, Cento e appunto il Kleb. «Sono molto contento di essere qui - sottolinea l'ala - l'Emilia- Romagna è una regione che conosco bene e Ravenna ha dimostrato di credere in me proponendomi un contratto biennale, il primo della mia carriera. Sin dalla prima chiacchierata con il coach ho ricevuto un feedback molto positivo, ci siamo subito incontrati su quello che lui cerca da me e su quello che io posso dare. È importante per me sentire questa fiducia, che spero di ripagare con tanto impegno e voglia di lavorare. Ravenna si è dimostrata una piazza importante per far crescere e migliorare i giocatori giovani, per questo la considero una tappa fondamentale per il mio rilancio».
Sarà un anno di rifondazione, anche dal punto di vista societario nell'idea iniziale di un gruppo allargato di soci, anche se da più parti circola l'ipotesi che Roberto Vianello possa rimanere un altro anno, sia pure da “traghettatore” più che di deus ex machina come nelle ultime diciassette stagioni.
Dal punto di vista della guida tecnica, non ci dovrebbero essere sorprese dopo «le strette di mano e l'abbraccio» come ha sottolineato Giorgio Bottaro riferendosi alla conferma di Alessandro Lotesoriere anche se manca il nero su bianco, almeno fino a ieri. Per quanto riguarda l'allestimento del resto della rosa, i punti interrogativi sono per quanto riguarda il settore degli esterni e in particolare dei portatori di palla. Musso è un giocatore di grande esperienza, da quando è arrivato in Italia nel 2003, ha giocato in tutti i primi sei livelli della pallacanestro italiana (dalla serie C regionale sino alla serie A nazionale), ma non è un play, non lo è neppure l'altra voce insistente di radio-mercato, quella che porta a Matteo Bogliardi, guardia 2002 anche se forse più malleabile al riguardo rispetto all'italo-argentino. Ancora meno regista il papabile cavallo di ritorno, il pivot Fadilou Seck, assieme a un giocatore che già nella scorsa stagione piaceva come Davide Raucci, fresco 32enne, ma è un'ala.