Basket A2, Pasquali: "L'Unieuro ha bisogno di tempo"

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Un inciampo imprevisto, che fa riflettere ma che non può certo gettare sin d'ora ombre sul futuro dell'Unieuro in un campionato appena agli albori e nel quale tante altre teoriche “big” sono partite al rallentatore. Tra queste Verona che sarà proprio l'avversaria dei forlivesi nel “match del riscatto”, per entrambe, di domenica.

Riflettere sugli errori vuol dire non nasconderli e capire come evitarli in un percorso di crescita che può avere inciampi, ma che non deve certo rallentare adesso. Anzi, semmai deve procedere più convinto e spedito. E' questa, in sintesi, l'analisi del general manager dei romagnoli, Renato Pasquali. «Devo dire che ancora la nostra squadra devo decifrarla bene anch’io e capire se sia più portata all'attacco o meno: domenica siamo venuti a mancare in questo, per demerito nostro e merito di Roma che ha provato a farci giocare in maniera diversa creando dei miss match che ci han messo in difficoltà perché non siamo stati in grado di andare a colpire laddove avevamo dei vantaggio. Abbiamo dovuto inventarci una partita nella partita e non siamo ancora pronti a questo, abbiamo ancora bisogno di tempo».

Il ko, comunque, non mette ancora in discussione nulla. «Solo questione di tempo, basti guardare come sta cambiando Jeffrey Carroll, ad esempio. Dalla Supercoppa ad oggi, in difesa è un altro giocatore, molto più attento, anche se il doversi applicare di più dietro, lo sta forse pagando in attacco. Domenica abbiamo pagato soprattutto le 19 palle perse che non sono certo una nostra abitudine e sono state causate dalle difficoltà ad aggiustarci alle chiavi difensive che la Stella Azzurra ha proposto. Bastava, forse, una gara “mediocre” di Hayes per portare a casa i due punti, ma sulla reazione fisica e mentale, alle retroguardie atletiche come quella di Roma, sicuramente dovremo lavorare».

E solo questo potrà dare certezze. Ad oggi, il gm forlivese è convinto di avere dato corpo assieme a coach Sandro Dell'Agnello a una squadra con maggiore potenziale rispetto a quella della scorsa stagione, ma «è necessario capire quanto tempo servirà ai nuovi per adattarsi a un nuovo sistema e a una nuova situazione». Tradotto? «Carroll ha sempre giocato per squadre che ambivano alla salvezza, Pullazi ha avuto solo Tortona nel suo curriculum come squadra che lottava al vertice e lo stesso Hayes, campionati non ne ha mai vinti: sono ottimi giocatori, ma non ho il metro per misurare che apporto daranno quando si giocherà per vincere le partite determinanti».

Perché l'Unieuro vincere lo vuole ancora fermamente. Sino a quale traguardo, oggettivamente? «Ci sono almeno otto squadre che possono dire di voler vincere il campionato – ammette Pasquali – noi vogliamo stare al vertice ed essere ai play-off tra quelli che saranno tra i più bravi, e fisicamente tra i più fortunati, per poterlo vincere davvero. Ci si prova, poi le variabili sono moltissime, ma se devo dirlo, allora il nostro obiettivo resta quello di conquistare la finale».

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