Basket A2, Natali: "Brava Unieuro, ma siamo ancora in costruzione"

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È stata una “partenza intelligente” quella dell’Unieuro a Chieti. Soprattutto il pedale sul quale la squadra di coach Sandro Dell’Agnello ha saputo spingere, è stato quello dell’intensità e questa nella pallacanestro, è sempre determinante. Ne è prova Nicola Natali, uno dei giocatori sui quali, nel finale della scorsa stagione, si erano puntati maggiormente i riflettori della critica e che, invece, è apparso tra gli elementi già più tonici del gruppo biancorosso.
In Abruzzo, una prova senza sbavature in attacco e con tantissima energia profusa a tutto campo. Un “buongiorno” che sa anche di “ben ritrovato” al Natali che i forlivesi hanno sempre amato. «Venivamo da una pre-season difficile, non problematica perché sapevamo che le alchimie di una nuova squadra non sarebbero spuntate immediatamente, ma a Forlì, specialmente se perdi due gare in casa, inevitabilmente le domande sorgono e qualche insicurezza rischia di subentrare - ammette l’ala -. La vittoria di domenica ci ha dato la fiducia di cui necessitavamo e ha confermato il valore del lavoro che abbiamo svolto in palestra. Ora, però, non facciamo l’errore di pensare di avere già raggiunto il livello di gioco che possiamo esprimere. Siamo ancora in piena fase di costruzione».


L’aneddoto


Un cammino sul quale Natali pone grande fiducia. Ma non solo lui. «Dopo le sconfitte in Supercoppa, coach Dell’Agnello in spogliatoio ci ha chiesto di fidarci di lui e ci ha detto che noi non eravamo quella squadra che subiva 90 e più punti a gara e che non lo saremmo stati: queste parole ci hanno motivato molto. In effetti siamo un gruppo rinnovato profondamente, i nuovi innesti devono assimilare automatismi diversi e lo stesso vale per noi veterani visto che siamo in nove e dobbiamo adattarci a rotazioni diverse. Siamo meno pronti adesso, ma credo che rispetto alla squadra dell’anno scorso abbiamo anche margini di crescita maggiori e più attitudine al gioco di squadra».


Passato e presente


Da un anno all’altro, qualcosa è cambiato anche per il “Sindaco”. «Sì, anche se a Chieti ho giocato tutto il match da ala grande, il coach mi ha detto che in questa squadra io avrei dovuto interpretare entrambi i ruoli di ala a seconda delle partite. Questa idea mi piace, amo partire da “3” e finire come “4”. L’anno scorso fu un problema perchè, con l’infortunio di Rush, passai in fretta a giocare da ala piccola e il tempo per adattarmi, non c’è stato».
Quello che conta è lo spirito con cui si interpreta il ruolo. A Chieti l’energia di Natali è stata il valore aggiunto. «Ci ho costruito sopra un’intera carriera, non può essere diversamente per me», sorride l’interessato.
Ora è il momento di voltare pagina e pensare all’esordio casalingo con Fabriano. Forlì ritroverà i suoi tifosi. «Meraviglioso, il pubblico ti dà altra energia e io mi accendo col fuoco che ricevo dai tifosi. Voglio ringraziare uno a uno chi domenica prenderà il biglietto e i mille abbonati: raggiungere quella quota non era scontato in questo periodo».

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