Basket A2, Masciadri: "Rimini, ci serve un basket meno frenetico"

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Il day after del ko casalingo contro Agrigento, il terzo consecutivo considerando anche la regular season, lascia spazio alle tante energie spese da recuperare e a un pizzico di amarezza. Perché se RivieraBanca se l’è giocata sino in fondo in condizioni a dir poco deficitarie contro un Agrigento ancora immacolata dopo tre turni della fase a orologio, lo deve a un grande carattere e una grande coesione di gruppo, al quale il pubblico del Flaminio ha tributato un grande incoraggiamento e la solite dose di cori applausi.

Una prova coriacea macchiata da percentuali abuliche, con il 7/35 dall’arco a stridere e non poco al cospetto di una prova totale per energia, difesa e sacrificio. «Ci sono mancati i punti di diversi tiri presi piedi a terra dall’arco - l’analisi di Stefano Masciadri che ha chiuso a quota 14 -. È mancata la precisione, tante volte il canestro è una vasca da bagno, domenica era piccolo piccolo, purtroppo capitano anche queste giornate no. Peccato, perché abbiamo disputato un’ottima prova, imbrigliando Agrigento per buona parte di gara, rimanendo in partita sino alla fine con grande spirito combattivo. Ora dobbiamo recuperare in fretta le energie e iniziare a pensare a Latina».

Le tegole delle assenze di Bedetti e Meluzzi, oltre al pesante infortunio di Ogbeide, hanno dovuto giocoforza snaturare un po' l’atteggiamento tutto corsa e arrembaggio tipico della squadra di Ferrari. «Quando giochi per tutto l’anno in una certa maniera e con un certo ritmo, non è facile cambiare pelle per forza di cose. Abituati spesso ad attacchi veloci in transizione, contropiedi, post bassi veloci, ora dobbiamo giocare un basket più ragionato e meno frenetico, controllando i ritmi dosando per quanto possibile energie fisiche e falli. Siamo un po' snaturati, alla lunga si possono pagare gli sforzi con qualche limite che può venire fuori, ma dobbiamo scavare ogni giorno a fondo per trovare energie nuove».

La classifica continua a sorridere a Rbr, seconda alle spalle di Agrigento, a braccetto con Nardò dietro però per gli scontri diretti. Prematuro fare calcoli, ma la voglia di centrare i play-off è sempre tanta nonostante le avversità. «Inutile piangersi addosso, non ha senso, dobbiamo continuare a lavorare intensamente come stiamo facendo. Anzi, dobbiamo ringraziare i giovani che si allenano con noi, indispensabili in queste settimane. Noi non molliamo continuando a fare del nostro meglio, sappiamo cosa dobbiamo fare e quello che vogliamo prenderci. Ce lo meritiamo noi, la società, i tifosi sempre encomiabili, anche domenica l’incoraggiamento a fine partita gratifica perché dimostra che in campo abbiamo dato tutto».

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