Basket A2, Lotesoriere: "OraSì, dobbiamo crederci ancora"

Dopo l’exploit a Guidonia, nessuno in casa OraSì si sarebbe immaginato d’incassare una sconfitta netta e indiscutibile come quella subita al Pala Radi di Cremona dopo una prestazione che ha ricordato in maniera sinistra l’indecoroso primo tempo giocato fra le mura amiche del Pala De André contro Rieti.
Il tecnico giallorosso Alessandro Lotesoriere non può che prendere atto della ennesima prova deludente dei suoi giocatori. «Sono molto dispiaciuto perché mi aspettavo un altro tipo di prestazione, a prescindere dal risultato che avremmo potuto ottenere, perché sapevamo quanto fosse difficile venire a vincere a Cremona soprattutto adesso che mancando Allen hanno alzato molto la loro fisicità e possono fare le cose che servono tanto in questo momento. Purtroppo l’avversario ci è stato superiore in tutto quello che occorre per vincere queste partite, mettendo tanto agonismo ed energia che noi purtroppo non siamo riusciti ad equiparare. Ci siamo totalmente sfilacciati in attacco e in difesa, e pure se abbiamo avuto un piccolo recupero nel secondo quarto, già dall’inizio del terzo siamo venuti completamente a mancare e una volta andati sotto di oltre 15 punti non abbiamo mai avuto l’atteggiamento giusto per rientrare».
Generalmente si dice “troppo brutti per essere veri” quando si forniscono prestazioni di questo genere, ma ai ravennati visti a Cremona non si possono concedere nemmeno le attenuanti generiche per una condotta di gara che, pur se la matematica concede ancora qualche chance, di fatto prelude ad una sentenza definitiva. Nella serata nella quale i giallorossi erano riusciti ad impattare la sfida sotto i tabelloni, troppo blanda è stata l’organizzazione difensiva che ha permesso ai lombardi comode soluzioni dalla lunga distanza e appoggi facili a canestro senza nessuna opposizione: troppo molli e scarsamente reattivi i giocatori di coach Lotesoriere, sempre secondi sulle palle vaganti, e apparsi nervosi ed incapaci di contenere la furia agonistica degli avversari nonostante l’appoggio e il calore dei propri sostenitori che hanno seguito la squadra anche in questa dolorosa trasferta. A questo punto le speranze di salvezza sono ridotte al lumicino anche se il coach sembra voglia ancora crederci. «Il campionato dice che non siamo ancora condannati e quindi vogliamo e dobbiamo pensare a vincere la prima partita in casa dopo tanto tempo sapendo comunque che il nostro destino non è più solo nelle nostre mani. Lo dobbiamo per rispetto della maglia che indossiamo e dei tifosi che ci hanno seguito in trasferta, per cui contro Casale sono certo che i ragazzi faranno vedere sicuramente qualcosa di diverso».

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