Basket A2, la voglia di correre della nuova Unieuro

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FORLI’ -Allenamenti dei giovani aggregati alla prima squadra e arrivo in città di Erik Rush e Terrence Roderick: la stagione 2020-2021 dell’Unieuro avrà un antipasto lunedì 31 agosto. Il raduno precampionato, però, scatterà il 7 settembre con tutti i giocatori in palestra a parte i due Usa che avranno ancora davanti una settimana di quarantena.

Cinque conferme e due ritorni

Il ritorno tra i banchi si sta avvicinando e coach Sandro Dell’Agnello ripartirà da una rosa con metà elementi della passata stagione, confermati: capitan Jacopo Giachetti, Davide Bruttini, Luca Campori, Samuel Dilas ed Erik Rush. È uno “zoccolo duro” più nutrito che in passato e questo può essere un positivo trait d’union tra la squadra che chiuse in ascesa la scorsa stagione e quella che vuole iniziare la nuova lottando subito al vertice. Dei 5 volti nuovi, poi, due sono ben noti al tecnico e già accomunati a lui dall’esperienza del 2012-2013. Da Natali e Roderick il coach livornese, che ha avuto ampia voce sul mercato, sa cosa aspettarsi.

Grossi e polivalenti

L’aggiunta del terzetto Rodriguez-Bolpin-Landi rende evidenti due caratteristiche della nuova Forlì. La prima è il tonnellaggio. Nei ruoli, l’Unieuro è più alta, muscolare e atletica dell’anno scorso e non è un pregio da poco. Specialmente in difesa, dove gambe e temperamento non mancano. La seconda è la duttilità della rosa, fatta di elementi in grado di giocare più ruoli. Dell’Agnello può sbizzarrirsi nei quintetti: Roderick è un all around tra gli esterni, Bolpin farà guardia e ala piccola potendo portare palla, Rush il 3 e il 4, Giachetti e Rodriguez possono giocare assieme, Natali può spostarsi in ala piccola. C’è, però un ruolo che ha solo un interprete puro, quello di centro. Bruttini ha alternative? Tattiche sì, perché Landi può difendere sui pivot aprendo in attacco il campo “alla Lawson” (sperando abbia più “garra” di lui), ma nella sua carriera le triple sono il doppio delle conclusioni da due. Quindi il solo centro di ricambio è Dilas, ancora tutto da verificare a questi livelli.

Il piacere di correre

Resta, comunque, una rosa di nove elementi che nei quintetti leggeri (e i due Usa in campo), potrebbe fare faville in transizione. Anche perché a rimbalzo Rush e Roderick danno garanzie ampie. Una squadra che pur non avendo specialisti, ha anche in potenza più tiro da tre di quella che l’ha preceduta. Certo, non è un tiratore “T-Rod” (ma Marini aveva il 31%), però Bolpin a Pistoia e Latina è andato oltre il 40%, Rodriguez è più offensivo di Watson, Natali sugli scarichi sa colpire e la tripla è il pane di Landi.

Roderick è stato preso per fare male in penetrazione e creare vantaggi ai compagni. Dovrà, però, convivere in un sistema dove non è più il solo faro: l’alchimia va trovata sia fuori che dentro il campo e il primo scoglio da superare sarà la velocità di pensiero ed esecuzione offensiva: la palla deve circolare e non ristagnare negli esterni, tutti abituati ad averla spesso in mano.

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