Basket A2, l'Unieuro è migliorabile? Dalla risposta dipende il mercato

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Alla resa dei conti è tutta una questione di prospettive. Quelle non tanto da cui si pone un osservatore esterno che deve giudicare le azioni, quanto quelle da cui guarda a se stesso, alla propria situazione contingente e ai propri effettivi obiettivi, chi l’onere e l’onore delle scelte, se lo deve assumere in proprio. Scelte di mercato, in questo caso. Quello che chiude oggi nel primo pomeriggio e al quale la Pallacanestro 2.015 potrebbe non attingere.


Condizionale d’obbligo

Perché in realtà sino a tutto ieri notte la società di viale Corridoni, proposte e possibilità ha continuato a valutarne, cercando di capire se facciano al caso proprio e se la bilancia tra benefici e il binomio costi-rischi possa pendere di più verso i primi. Il tutto senza stravolgere i perfetti equilibri creatisi all’interno del gruppo allenato da Antimo Martino.
Prevedibile, comunque, che l’Unieuro che domenica inizierà contro l’Umana Chiusi l’avventura play-off per la prima volta con il blasone e il vantaggio derivante dall’essere la prima testa di serie assoluta, resti quella che ha condotto sino a questo parziale, ma inimmaginabile traguardo, la propria stagione.


Nessun innesto?

Forse, ma non andrebbe letta come una chiusura aprioristica come avvenne l’anno scorso per la mancata sostituzione dell’infortunato Palumbo o nel 2019 quando a fine marzo si ruppe i legamenti del ginocchio Oxilia e Melvin Johnson affrontò i play-off senza stare neppure in piedi.
Di certo però Forlì non ha voluto fare “all in”, concetto che di per sé significa o azzeccare l’azzardo o vederselo tornare indietro e dritto sulla mandibola, come un boomerang. E qui entra in campo il punto di vista della società, la sua prospettiva sulla squadra, sulla stagione e sul futuro. Chi ha fatto meglio dell’Unieuro sinora? Nessuno. Ergo la società è convinta di avere il meglio in mano.


Il meglio è migliorabile?

Sì, ma con due precisazioni. La prima è che il tocco in più non risulti posticcio e impreziosisca il quadro. Operazione delicata, pur se ebbe esito favorevole per l’Unieuro al suo primo anno di vita con l’innesto di Roberto Maggio in una rosa che di play aveva già Ferri e Bonacini. Situazioni simili sono in vista? Non proprio. Di certo intrigante era l’offerta del capitano di Napoli, Lorenzo Uglietti, mentre Giancarlo Ferreo non si muoverà da Varese da cui, invece, era stato messo a disposizione il play-guardia, Giovanni De Nicolao. Tutto qui. Lunghi? Nessuno in verità disponibile, trattabile o trattato. La seconda precisazione riguarda l’obiettivo che ci si pone. E qui va detto che per la Pallacanestro 2.015 la promozione sarebbe un trionfo, mentre non centrarla non equivarrebbe al mancato raggiungimento di un traguardo. E allora tra due rischi, plausibile si corra quello della conservazione. Certo, la domanda “se non ora, quando?” è quella che si legge nel cielo che sovrasta Forlì in questi giorni. E quella domanda resterà anche dopo la chiusura del mercato. A spazzarla via sarà solo il vento dei play-off e il suo inappellabile verdetto.

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